sabato 29 settembre 2012

A PALAÇÛL A CLOPE UNE ALTRE VOLTE LA MAIORANCE

fracait parsore dal articul par lei miôr
Sul Gazzettino di vuê Silvio Bini al firme un articul sul consei comunâl di joibe stât a Palaçûl. Il sindic al à fat une des solitis brutis figuris tal rispuindi ae interpelance su le vendite de Aziende Marianis (non c'ero e se c'ero dormivo) e par nuie preparâts e son risultâts jessi ancje conseîrs e assessôrs di maiorance (che no vevin let nancje i documents che si cjatin con facilitât in rêt). Une cuistion intrigade e gjestide cun pocje trasparence di bande de Ersa e de Regjon (Tondo e Violino). I tornarìn sigurementri parsore. Ma la notizie che à plui colpît il cronist e je stade la spacadure politiche te maiorance certificade dai un gnûf grup consiliâr che al fâs riferiment al vIce sindic Zoroddu. La maiorance Bordin e torne balarine …..

giovedì 27 settembre 2012

CJARTE DI IDENTITÂT BILENGÂL: PARCE' NO PAI FURLANS?


Il conseîr regjonâl dal Partît Democratic Paolo Menis al à presentât une interogazion a rispueste imediade al president de Regjon Tondo sul probleme de cjarte di identitât bilengâl. In efiets ancje pes 4 minorancis aes cualis chest dirit al ven bielzà ricognossût lis robis no van dal dut ben. Une interogazion e je stade presentade ancje di bande dal conseîr Baritussio cun rivuart ai gjermanofons. La interogazion di Menis e domandave se no si riten che il stes dirit no i tocj ancje ai furlans. Vuê la rispueste dal assessôr De Anna e ca il comunicât dal conseîr dal Pd.

lunedì 24 settembre 2012

ÛS CIVICS E PROPIETÂTS COLETIVIS, CUÂL FUTÛR?


La liste civiche Laboratorio Muzzana adun cul Coordenament Regjonâl des Propietâts Coletivis us invidin a partecipâ ae cunvigne "Ûs civics e propietâts coletivis, cuâl futûr? Buinis pratichis par une pussibile gjestion dal teritori sostignibile e moderne" che si davuelzarà sabide ai 29 di setembar, a lis 18.00, alì de sale civiche di Villa Muciana a Muçane.
Al vignarà presentât il libri "Viaç te Italie dai bens comuns" ae presince di Romina Rodela - ricercjadore tes Universitâts di Nova Gorica (Slovenie) e Wageningen (Olande), dai autôrs Lucia Piani - Universitât di Udin, Delio Strazzaboschi - Aministrazion Bens Civics di Pesariis e de curadore dal volum,  Nadia Carestiato.

LEGAMBIENTE FVG SU BLAVE OGM KILLER E POLITICHIS ENERGJETICHIS IN FRIÛL

Ca sot us metin doi interessants comunicâts che nus rivin di bande di Legambiente FVG: il prin al fevele di “blave  ogm killer” e il secont des falopis de Regjon cun rivuart aes politichis energjetichis.
 
Blave Ogm killer: Jessude cualchi dì indaûr la notizie di un studi choc de Universitât di Caen cun rivuart ae tossicitât dai Ogm. Par Legambiente FVG si conferme la necessitât di tornâ a rilançâ la lote cuintri i interès de Monsanto e a tutele de nestre salût.
E’ di pochi giorni fa la notizia dell’esito di uno studio choc sulla tossicità degli OGM prodotto dall’università francese di Caen. “Per la prima volta in assoluto un pesticida OGM della Monsanto, è stato valutato per il suo impatto sulla salute; e i suoi risultati sono allarmanti” ha affermato il prof Gilles-Eric Seralini.  “Le conclusioni del nostro rapporto - prosegue Seralini - dimostrano un effetto tossico del mais transgenico e del Roundup (il diserbante chimico per il mais più diffuso al mondo) sull'animale e ci portano a pensare che [queste sostanze, ndr.] siano tossiche anche per l'uomo. Diversi test che abbiamo effettuato su cellule umane vanno nella stessa direzione". E aggiunge: "Dallo studio emerge che anche a piccole dosi, l'assorbimento a lungo termine di questo mais, così come del Roundup, agisce come un veleno potente e molto spesso mortale, i cui effetti colpiscono prioritariamente i reni, il fegato e le ghiandole mammarie". Lo studio è durato due anni, seguendo un gruppo di ratti divisi in tre categorie principali; la prima è stata alimentata solo con mais geneticamente modificato NK803, la seconda con mais OGM trattato con Roundup, e la terza con mais non-GM trattato con l’erbicida. I risultati mostrano una mortalità molto più veloce e più forte a causa del consumo di entrambi i prodotti” spiega il ricercatore”, generando tumori grandi come palline da ping pong sui ratti alimentati con mais OGM del gigante americano Monsanto. Dopo i molti dubbi sensati e ragionati da parte di tutte le associazioni ambientaliste e di molte categorie di coltivatori e dopo i primi, fondati sentori che mangiare prodotti geneticamente modificati potesse far male anche all’uomo, adesso arriva la prova scientifica che questo rischio esiste e dice che “la mortalità osservata è maggiore da due a tre volte tra le femmine e da due a tre volte si riscontrano più tumori in entrambi i sessi; inoltre, alla dose più bassa di Roundup, vi sono 2,5 volte più tumori al seno”. Di fronte a questi dati, i Governi UE devono reagire immediatamente per interdire su tutto il territorio europeo l’uso di questi prodotti oncogeni, dichiara Emilio Gottardo di Legambiente FVG, bloccando in via cautelativa l’uso di prodotti transgenici sin dalla prossima campagna agraria, congelando da subito ogni autorizzazione in corso ed approfondendo lo studio dell’Università di Caen. “A questo punto,-continua Gottardo-, è necessario che, alla luce dei risultati di questo importante studio, il Parlamento Europeo e la Commissione assumano provvedimenti urgenti che confermino, quanto meno, la necessità di adottare il principio di precauzione e che anche la recente Sentenza della Corte Europea, che prevede che la messa a coltura di OGM non può essere assoggettata a una procedura nazionale di autorizzazione quando l’impiego e la commercializzazione di tali varietà siano stati autorizzati a livello europeo e le medesime varietà sono state iscritte nel catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole, sia sospesa e rivista a tutela della salute pubblica e della sopravvivenza degli ecosistemi agricoli naturali”.


Energjie: La Regjon e continue a menâ il cjar pal agâr e impen di pensâ a une serie planificazion a met in sigurece lis sieltis in favôr dai grups di podê e a invente un origjinâl sisteme di “concussion” legâl. Legambiente FVG a domande une moratorie ae realizazion di gnûfs distributôrs di carburant in zonis agriculis.
Questa settimana verrà discusso dal Consiglio Regionale il ddl 210 in materia di “energia e distribuzione dei carburanti”. Si tratta di un provvedimento che vorrebbe definire in maniera organica la pianificazione energetica ed i provvedimenti autorizzativi di impianti di produzione e reti di trasporto. Per quanto riguarda il tema della pianificazione energetica, il provvedimento ci pare, oltrechè tardivo, sostanzialmente un menare il can per l'aia rimandando a futuri atti decisioni che dovrebbero essere prese oggi: il Friuli Venezia Giulia è da anni privo di una pur minima politica energetica, di un  Piano Energetico Regionale nuovo non c'è traccia, né c’è un percorso esplicitato per arrivarci in tempi definiti, non esiste una pianificazione territoriale per l'insediamento degli impianti energetici (e da questo discende anche una infinita serie di conflittualità locali che riguarda anche gli impianti a fonte rinnovabile). L'unica attività dell'attuale giunta è stata la distribuzione a pioggia, spesso sovrapposta a quella nazionale, di microincentivazioni alle energie rinnovabili ed all'efficienza energetica; sostanzialmente uno spreco di denaro pubblico senza alcuna forma di controllo e di valutazione dei  risultati. Pertanto, la definizione di un complesso sistema di pianificazione, come quello previsto dal ddl 210, senza che ne esistano i presupposti ci appare più come un velleitario programma, o ancor peggio fumo negli occhi per occultare l'assenza totale di azioni serie e concrete. Per di più si inventa una nuova forma di aggregazione dei comuni per la redazione di Documenti Energetici Comunali che non ha alcuna relazione con altri atti pur attualmente in approvazione o discussione da parte della politica regionale, quali le proposte di “sistemi territoriali locali” per gestire la pianificazione territoriale, o le istituende unioni dei comuni montani, o il riassetto generale degli Enti Locali conseguente ad una riduzione o abrogazione delle provincie. Si può dire che lo stato di confusione è totale. Questa confusione è ulteriormente amplificata per quanto riguarda il tema delle autorizzazioni  spostando alle Provincie le competenze attualmente in capo ai Comuni. E' evidente che non sappiamo di quali provincie oggi stiamo parlando, ma, se il problema è quello della difficoltà dei comuni ad affrontare tecnicamente questa competenza, bisogna innanzitutto affrontare la  efficienza e la chiarezza delle procedure amministrative e gli aspetti organizzativi delle strutture per affrontarle. Ma c'è di peggio. Con l'art.17 si introduce una fattispecie di “concussione per legge” che nulla ha a che vedere con una procedura aperta e precedente all’autorizzazione di inserimento delle opere in un contesto territoriale, sociale ed ambientale. Per gli impianti di competenza statale o regionale, tanto per chiarire gassificatori, grandi linee elettriche, centrali elettriche di potenza al di sopra di 30 MW , nel provvedimento legislativo compare un inedito potere di veto che la Giunta si attribuisce, una volta espletata la procedura autorizzativa di legge, obbligando i proponenti di impianti e infrastrutture energetiche ad accordi per negoziare compensazioni socio-economico- territoriali e ambientali. Ci troviamo di fronte all'apertura di un terreno scivoloso e viscido che riteniamo non possa essere accettato da nessun serio imprenditore. C'è infine un altro terreno pericoloso : quello della possibilità della Giunta Regionale di dichiarare la pubblica utilità di un intervento anche oltre quanto previsto dalla legislazione esistente, permettendo quindi l'espropriazione di aree e la dichiarazione di urgenza e indifferibilità delle opere. E per non sbagliarsi all'art.18 questa possibilità viene chiarita per gli elettrodotti transfrontalieri, di fatto fotografando la proposta del collegamento Wurmlach_Somplago , per la felicità dei proponenti di una merchant line che non nulla a che fare con l'interesse pubblico. Legambiente FVG ha presentato puntuali osservazioni e molte proposte modificative in sede di audizione da parte della Commissione Consiliare competente. Ma di ciò non c'è praticamente traccia nel testo approvato dalla Commissione e che verrà discusso dal Consiglio Regionale. Ce ne dispiace, ma dispiace ancor più il modo in cui è trattato un argomento, quello dell'energia, decisivo per il futuro della Regione. Per quanto riguarda la materia della distribuzione dei carburanti Legambiente FVG fa una proposta al Consiglio Regionale. E' noto che oggi si possono costruire ed insediare distributori di carburanti lungo le strade in deroga a qualsiasi previsione urbanistica. In futuro inoltre le necessità di distribuzione del metano per autotrasporto probabilmente porterà ad una ulteriore espansione di questi insediamenti. Finalmente la “classe politica” sembra aver preso coscienza del drammatico tema del consumo di suolo e si stanno preparando strumenti legislativi ed amministrativi per farlo. Il nostro premier Monti lo ha annunciato e l'assessore Riccardi lo ripete in tutte le “conferenze di pianificazione” e “tavoli tecnici” relativi. Se effettivamente si vuole andare in questa direzione invitiamo il Consiglio Regionale ad approvare subito una norma di moratoria, fino all'entrata in vigore delle disposizioni specifiche, che impedisca di realizzare distributori di carburante in aree non urbanizzate ed in particolare in quelle a destinazione agricola e ambientale.  In altre parole vorremmo chiedere “non fiori (parole) ma opere di bene”.

CONVOCÂT IL CONSEI COMUNÂL A PALAÇÛL

CONVOCÂT IL CONSEI COMUNÂL A PALAÇÛL
Joibe ai 27 di setembar, a lis 20.30, convocât il Consei Comunâl di Palaçûl.
 Ca sot l'ordin dal dì:
1) Leture e aprovazion dai verbâi de sentade dal 30.05.2012, dal n°18 al n°23;
2) Comunicazion Cjâf Grup Consiliâr "Palazzolo: ieri, oggi, domani"
3) Comunicazion - ai sens dal art. 7 dal Regolament di Contabilitât - de delibere di zonte n. 94 dai 19.06.2012 "Prelevament dal font di riserve" (Variazion n. 2);
4) Comunicazion - ai sens dal art. 7 dal Regolament di Contabilitât - de delibere di zonte n. 106 dai 16.07.2012 "Prelevament dal font di riserve" (Variazion n. 3)
5) Comunicazion - ai sens dal art. 7 dal Regolament di Contabilitât - de delibere di zonte n. 124 dai 07.09.2012 "Prelevament dal font di riserve" (Variazion n. 4)
6) Riecuilibri dal belanç di esercizi 2012 -art. 193 dal D. L. n. 267- Variazion al belanç di prevision 2012 e aplicazion dal rest di aministrazion (Variazion n. 5);
7) Inzornament dal Program anuâl pal  conferiment di incjariis di studi, ricercje, consulence e colaborazion. (delibare C.C. n. 11/2012);
8) Aprovazion dal Regolament comunâl di istruzion e funzionament dal Consei Comunâl dai zovins;
9) Premi "Il sasso di Santo Stefano" - "Il Clap di San Stiefin". Aprovazion Regolament e modalitâts di assegnazion;
10) NET-CSR Bassa Friulana s.p.a. e NET s.p.a. - Modifichis ai Pats Parasociâi in riferiment ae Delibare n. 09, dd. 17/02/2011 "CSR Bassa Friulana s.p.a. e NET s.p.a.  - Aprovazion progjet di fusion"-Indreçaments.
11) Interpelance presentade di bande dai Conseîrs Comunâi: TOLLON Mauro, ROMANO Manuela,  DOMENIGHINI Vigilio dd. 19/09/2012, Prot. n. 7669 cun ogjet: "Il futûr de Aziende Regjonâl Volparis- Marianis";
12) Comunicazions dal Sindic, Conseîrs comunâi e Assessôrs.

giovedì 13 settembre 2012

SERRACCHIANI, IL FRIÛL, LA LENGHE E L'IDENTITÂT

Ca sot la rispueste di Lorenzo Fabbro (te foto cul sindic di Udin Honsell) component de segretarie provinciâl dal Pd di Udin, ae letare di Marco Vadori publicade sul Messaggero Veneto ai 7 di setembar: une schirie di afermazions grivis e ancje pluitost pesantis che e meretavin di jessi confutadis cuntun resonament e cun cualchi idee. Lenghe e identitât il teme dal intervent di Fabbro che al è stât publicât cun buine evidence sul Messaggero di martars ai 11 di setembar cul titul "Serracchiani e il Friuli, tra identità ed equivoci".Ve ca il test complet.
Ha un particolare concetto dell’identità il signor Vadori che nella sua lettera pubblicata sul MV diffida Debora Serracchiani, candidata alla presidenza della regione nel 2013, dal “parlare di marilenghe, perché non le appartiene” e perchè, continua Vadori ”la lingua è cosa nostra, appartiene esclusivamente a noi friulani” e pertanto “nessuno si può prendere il diritto di essere friulano …. o lo si è o non lo si è”.
Riguardo alla candidatura della Serracchiani si spinge inoltre a dichiarare che non riesce proprio ad “immaginare come ad un immigrato possa venire in mente di fare il presidente dei friulani”.
Da un concetto di identità simile a questo, chiusa ed escludente, sono derivate negli ultimi anni politiche e provvedimenti di legge dannosi e in diversi casi incostituzionali, per esempio le leggi regionali di ispirazione leghista sul welfare, che unite ad un complessivo arretramento culturale  hanno rischiato di portare gravi danni alla coesione sociale della nostra regione.
L’identità è una cosa seria (e la lingua ne è senza dubbio un aspetto fondamentale) ma evidentemente è possibile declinarla in varie maniere.
Esiste quello del sig. Vadori ma anche quello che considera l’identità dei friulani come  aperta e plurale, si potrebbe dire anche meticcia, visto che deriva dall’incrocio dei tanti popoli che nel corso dei secoli hanno attraversato le nostre terre mescolandosi a chi viveva qui prima di loro.
Il Friuli è sempre stato ricco di diversità (linguistiche, etniche, culturali) ed è pertanto portato alla condivisione, allo scambio, all’accoglienza; qualità che sono state di grande utilità, naturalmente assieme ad altre, anche nella lunga esperienza dell’emigrazione quando tanti friulani sono diventati “anche” belgi, svizzeri, argentini, canadesi o americani.
Qualcuno di loro, che col metro del signor Vadori non avrebbe avuto titolo di candidarsi ad alcunchè fuori dal paese di origine, da immigrato è diventato sindaco, altri addirittura ministro.
Chi può dirsi friulano e chi no? A mio parere può dirsi friulano chi vive e lavora in Friuli, naturalmente se si sente tale (cosa che non gli impedisce di essere anche “altro”, di mantenere, oltre a quelle acquisite qui, altre lingue, altre culture). Se l’identità è salda la diversità è sempre una ricchezza.
Serracchiani essendo nata a Roma non può sentirsi, se lo desidera e si sente tale, friulana, dopo vent’anni nella nostra regione?
Non hanno diritto di sentirsi friulani gli immigrati che vivono da anni in Friuli, che qui lavorano contribuendo alla nostra economia e molto spesso parlano le nostre lingue (compreso il friulano che vorrebbero fosse anche insegnato a scuola ai loro figli e verso il quale altrettanto spesso hanno meno pregiudizi rispetto a chi si considera “friulano doc”)?
In Catalogna il Parlamento ha approvato (con maggioranza di oltre l’80%) una norma che permette al governo catalano di accreditare l'integrazione degli immigrati come elemento per richiedere la cittadinanza, naturalmente dopo aver assicurato loro l’apprendimento della lingua catalana e la conoscenza della società e dei diritti e dei doveri del paese. Obiettivi della norma sono promuovere l’equilibrio tra diversità e coesione sociale, ed eliminare comunità parallele e situazioni di diseguaglianza. Altro che welfare padano!
La differenza con il Friuli è che in Catalogna le politiche linguistiche sono indirizzate a tutti, nativi e non, con grande beneficio della coesione sociale, della cultura, della didattica e financo dell’economia mentre qui, purtroppo, la situazione è molto diversa.
Mi sembra allora del tutto normale che chi si candida alla presidenza del Friuli-Venezia Giulia abbia non solo il diritto ma il dovere di parlare di questi temi e di proporre la sua visione e le sue proposte.
Debora Serracchiani saprà senz’altro difendersi da sola ma vorrei dire, a proposito del video registrato a Ravenna al quale fa riferimento in chiusura della sua lettera il sig. Vadori, che lo stesso risale a due anni fa. Successivamente a quella data non solo la segretaria del Pd ha partecipato in più occasioni ad iniziative organizzate in Regione per denunciare le pesanti riduzioni di risorse, l’assenza di una linea strategica per le politiche linguistiche ed il colpevole ritardo nell’attuazione della legge 29/07, ma so che ha anche iniziato un percorso di approfondimento e di studio relativo a tematiche di cui forse (succede anche a tanti friulani doc), due anni fa non aveva la necessaria conoscenza.
Starà a lei ora rappresentare al meglio le proposte che il centrosinistra intenderà offrire alla comunità regionale, valorizzando al meglio il mosaico di diversità (e di lingue) che la compongono nel rispetto dei diritti, ma anche nella consapevolezza che tutto ciò può offrire riferimenti valoriali ed identitari positivi ed anche tante opportunità.
Lorenzo Fabbro (Segreteria Provinciale Pd di Udine)
 

mercoledì 12 settembre 2012

UNE LEÇ DI BON SENS E DI CIVILTÂT


Presentade di bande dal centri çampe in consei regjonâl (prime firmatarie la conseire dal Partît Democratic Annamaria Menosso) une propueste di leç par agjevolâ e facilitâ il reperiment e l'acuist di midisinis a base di cannabis cun finalitâts terapeutichis.
La esigjence di chestis normis e je stade segnalade di cetantis personis maladis (par esempli di sclerosi) che e an dificoltâts a convivi cul dolôr e, sot control dal miedi, e an necessitât di assumi midisinis a base di cannabis.
Chescj prodots, che a dan mancul assuefazion e a son mancul devastants des curis a base di  morfine, in Italie,  a cause de atuâl legjislazion, a son proibîts e no si ju cjate in cumierç.
Ancje lis pocjis struturis autorizadis e an di comprâju intal forest con proceduris dificilis e onerosis e dispès a no son in stât di corispuindi ae domande. Une leç di bon sens e di civiltât.  Sperìn che e vegni fate buine il prin pussibil.

martedì 11 settembre 2012

TONDO E VIOLINO: COME FÂ CASSE E SBATISI DE INT E DAL TERITORI

 Tondo al torne ae cariche. Dopo vê inserît la aziende Volpares inte cartolarizazion intal 2001, dopo vê provât a tornâ a metile in vendite intal 2011, cence rispiet de volontât dal teritori ( 1 - 2 ), ni de opinion dai sindics, cumò al met in vendite la aziende Marianis. Par fortune che l'assessôr Violino al veve prometût mâr e monts rispiet ae valorizazion des dôs aziendis e dal teritori. Cjacaris. Par realizâ un progjet di reâl rilanç dal teritori, ancje sostignibil economichementri, la regjon e podeve meti adun comuns e altris realtâts economichis e sociâls par investî e realizâ un model di disvilup inovatîf poiât su agriculture di cualitât, ambient e turisim. Lis propuestis no mancjavin. Invezit sin a lis solitis. I prins a fâsi sintî cuintri la vendite e son chei dal Pd di Palaçûl. Parsore l'articul publicât sul Gazzettino jessût ai 6 di setembar (frache su la imagjine par lei miôr).

giovedì 6 settembre 2012

VIERS VIGNESIE 2012: DECRESSITE, SOSTIGNIBILITÂT E ECUITÂT SOCIÂL










Intal sît dal RESFVG Rêt di economie solidâl dal Friûl-Vignesie Julie si fevele de prossime Conference Internazionâl su decressite, sostignibilitât e ecuitât sociâl che si davuelzarà a Vignesie dai 19 ai 23 di setembar.

Lait a viodi su

martedì 4 settembre 2012

CAMBIÂ, DECIDI, CRESSI

Sabide ai 8 di setembar, a lis 10.00, alì dal Auditorium Comunâl di Vie IV Novembar a Codroip, il Partît Democratic dal Friûl Vignesie Julie us invide ae iniziative publiche li che la segretarie regjonâl e candidade ae presidence de Regjon Debora Serracchiani a presentarà lis propuestis dal partît in relazion ae riforme des istituzions e dai ents locâi.
E saran presints aministradôrs a ducj i nivei par tacâ un confront e une discussion che a intint vierzisi ancje fûr dal partît. Partecipait e puartait il vuestri contribût.