Nus è rivade cheste letare dal prof. Ferruccio Tassin che e fevele di memorie, vergogne e ipocrisie cun rivuart al cjamp di concentrament di Visc. La publichin ben vulintîr.
Chi ha ascoltato gli interventi dell’anno scorso per la giornata della memoria (chi scrive, in registrazione), avrà apprezzato le preghiere; pel resto, tenebra su quanto successo in Friuli, a Visco (UD). Morti potrebbero esserci, perché andati a nidi sugli alberi, e caduti. Fascismo razzista, assassino, feroce avversario dell’identità, in quelle “analisi”, passato indenne come salamandra il fuoco. Non si è saputo: morti, deportati, erano venuti dall’ex Jugoslavia nel 1943. Si erano salvate le preghiere: Quest’anno ha parlato uno storico onesto, il prof. Stefano Perini; gran bene. Gronda di ipocrisia la giornata della memoria a Visco: il Comune snobba la presenza fisica nell’unico campo fascista in Italia, vincolato nell’intatto cuore logistico, dalla Soprintendenza. Là non si va; chiamati i pompieri: c’è pericolo. A causa di chi? Perché non chiamare i Carabinieri, a esaminare se le nefandezze non ledano forma e sostanza, del decreto Urbani (prove esistono). Perché non dire che a rendere agibile l’area, ci vorrebbe poco (fortezza di Palma pulita da amministratori capaci!)? e che, quando risuonarono in sala consiliare parole di negazione, l’attuale giunta (allora presente) nulla obiettò. Perché non dire che il monumento, eretto dalle vittime, è sepolto dalle erbacce, incivile vergogna europea? L’ accennare a generica memoria “fa immagine”, ma servirsene è ipocrita? Perché non adottare, almeno, un silenzio pudico e vergognoso?.
Il coordinatore della Associazione Culturale Vischese “Terre sul Confine”
Prof. Ferruccio Tassin
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