Us vevin za comunicât di
une impuartante iniziative dal grup dal Partît Democratic in consei regjonâl, o sei
la presentazion di une mozion par evidenziâ al guvier la condivision bipartisan cun
rivuart al ricors cuintri la spending review e a tutele de lenghe furlane.
Inte sentade di vuê la
mozion, a firme di Paolo Menis (che al à presentât il document fevelant par furlan)
Gianfranco Moretton, Franco Brussa, Sandro Della Mea e Mauro
Travanut e je stade fate buine cun 31 vôts a favôr e dôs astensions (Antonio
Pedicini e Paolo Santin dal Pdl).
Il
Consei al à impegnât la Zonte a meti in vore dutis lis iniziativis necessaris
par difindi e tutelâ la dignitât de lenghe furlane e dal popul furlan a partî
de impugnazion des normis de spending review devant de Cort Costituzionâl.
Frache ca par lei
la notizie sul sît uficiâl de Regjon e continue a lei ca sot par cognossi il
test complet dal document.
“Azioni a difesa della dignità della lingua friulana”
Menis, Moretton, Brussa, Della Mea, Travanut
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
PREMESSO che il riconoscimento ufficiale della lingua friulana, in applicazione dell'art. 6 della Costituzione (che recita “La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”), è stato operato con la Legge n. 482 del 15 dicembre 1999 "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche" che prevede misure di tutela e valorizzazione della stessa (tra cui l’uso della lingua nelle scuole materne, primarie e secondarie accanto alla lingua italiana, l’uso orale e scritto nelle pubbliche amministrazioni, l’adozione di toponimi aggiuntivi e convenzioni per il servizio pubblico radiotelevisivo);
PREMESSO che l’urgenza e l’attualità di un maggior impegno nella tutela e valorizzazione della lingua friulana sono state confermate dall’esito di un recente monitoraggio, effettuato dalla direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale, che ha registrato un incremento del 29% nelle richieste d’insegnamento del friulano a conferma del forte radicamento territoriale di questa cultura;
PREMESSO che l’argomento è oggetto di attenzione anche a livello sovranazionale, in particolare europeo, come confermano le disposizioni contenute nella Carta europea delle Lingue regionali o minoritarie;
PRESO ATTO che per effetto del dl 95/2012 (Spending review) la lingua friulana ha subito un inaccettabile declassamento attraverso l’artificiosa introduzione di una discriminazione tra le diverse minoranze linguistiche che ha ridotto friulano, sardo e occitano a semplici dialetti;
PRESO ATTO che tutti i tentativi di modifica di tale norma – portati avanti in maniera trasversale dai parlamentari di diversi schieramenti, sia Commissione Bilancio che in aula – si sono rivelati senza esito.
EVIDENZIATO come l’applicazione di queste norme possa provocare pensatissime ripercussioni in molti settori, com’è già avvenuto in particolare per quanto riguarda l’assetto del dimensionamento scolastico, il cui piano, già pesantemente penalizzato dalle scelte dell’USR, rischia di perdere ulteriori 10 autonomie;
EVIDENZIATO come il riconoscimento della minoranza linguistica friulana costituisca un elemento imprescindibile per la difesa dell’identità di popolo che vanta secoli di storia;
RITENUTO che la mancanza di un’azione forte e coordinata da parte di tutte le istituzioni del FVG in difesa di una delle ragioni principali che stanno alla base del riconoscimento della specialità regionale possa comprometterne la salvaguardia, sia nel presente che ne prossimo futuro, esponendola ad ulteriori attacchi;
RITENUTO che a supporto del positivo intendimento espresso dall’Assessore all’Istruzione di voler proporre l’impugnativa di queste norme presso la Corte Costituzionale sia opportuna un’espressione chiara ed unitaria del consiglio regionale;
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a porre in essere, presso le sedi competenti, tutte le iniziative necessarie a restituire dignità alla lingua friulana e al suo popolo a partire dall’impugnazione avverso la Corte Costituzionale delle norme del dl 95/2012
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