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giovedì 18 aprile 2013

DOMENIE E LUNIS. PAR TORNÂ A JESSI SPECIÂI. PARDABON

21-22 avrîl - pe Regjon votait DEBORA SERRACCHIANI
 
e pe Provincie di Udin ANDREA SIMONE LERUSSI
(candidât pal PD intal coleç di Rivignan Cristian SEDRAN)


sabato 16 marzo 2013

NO TAV - GNÛF INCUINTRI PUBLIC TE BASSE E GNOVE POSIZION DAL PD

 
Un centenâr di personis e an partecipât ae serade inmaneade dai Comitâts NO TAV a Muçane, joibe ai 14 di març, intal Centri Civic di Villa Muciana. Relatôrs principâi i inzegnîrs Cicconi e Cancelli, e jerin presints e e son intervignûts diviers politics e aministradôrs de Basse e no dome. In particolâr, daspò des relazions, si è sintude la vôs di cualchi sindic e la ultime posizion dal Pd, pandude di Maurizio Ionico. Ca sot us metin l'articul jessût vuê sul Messaggero e il test dal intervent di Ionico.

Messaggero veneto SABATO, 16 MARZO 2013 Pagina 57 - Provincia
Anche il Pd contro il progetto della Tav
Muzzana: per Ionico è un’idea «sgangherata». Animata conferenza con frecciate tra amministratoriMUZZANA Il Pd, a sorpresa, con Maurizio Ionico, dichiara che «quello della Tav è un progetto sgangherato, che sarebbe giusto bloccare al ministero». Sala piena a Muzzana, l’altra sera, per la conferenza contro la Tav. Un centinaio di persone ha seguito con interesse l'intervento dell'ingegner Claudio Cancelli che ha demistificato, punto per punto, il rapporto del Commissario straordinario Mario Virano per la realizzazione della Torino-Lione e quello dell'ingegner Ivan Cicconi, incentrato in particolare sulla strategia del "project financing" «che crea debito pubblico nascosto, non contabilizzato e proiettato nel futuro». Cicconi ha paragonato l'attuale sistema economico, «che genera grandi opere inutili per autoalimentarsi», ad una «nave dei folli destinata alla catastrofe, verso la quale effettivamente ci si sta indirizzando se non si ferma questo tipo di economia basata essenzialmente sulla speculazione finanziaria e sugli interessi delle banche». Il dibattito si è poi sviluppato sui possibili risultati elettorali delle elezioni in Friuli Vg e sulle strategie da adottare per bloccare il progetto Tav del 2010, in attesa del parere di Via ministeriale. Sono intervenuti Cristian Sergo per il M5S, per il quale è intenzione del movimento fermare la Tav. Da rilevare un diverbio fra il vicesindaco di Torviscosa, Mareno Settimo e il sindaco di Carlino, Diego Navarria, sugli esiti della riunione dei sindaci della Bassa friulana e sulla posizione da assumere dopo lo studio recentemente presentato da Debernardi. Navarria si è dichiarato contrario all'opera, ma soddisfatto del lavoro svolto dai sindaci con Debernardi. Settimo ha affermato che il Comune di Torviscosa darà invece parere nettamente negativo all'opera. Presente in sala anche il sindaco di Muzzana, Vittorino Gallo. Laboratorio Muzzana, con Cristian Sedran, conferma, «dopo aver ascoltato Cancelli e Cicconi, che non ha senso realizzare una linea di Alta velocità sulla tratta Venezia-Trieste. Serve invece un investimento importante sulle due linee principali già esistenti: il Corridoio Adriatico-Baltico e il Corridoio Mediterraneo sulla Ve-Ts, per puntare a trasferire il trasporto delle merci dalla strada alla ferrovia. Questo può essere fatto dalla Regione con una gestione pianificata e una visione unitaria delle politiche riguardanti i trasporti, la portualità e le infrastrutture ferroviarie». E' stata inoltre stigmatizzata dagli organizzatori la posizione del sindaco di Cervignano, Gianluigi Savino, che alla riunione dei sindaci avrebbe dichiarato di non avere «alcuna intenzione di intraprendere iniziative pubbliche per presentare lo studio di Debernardi». La serata è stata condotta da Giorgio Guzzon e Paolo De Toni dei No Tav della Bassa friulana.
 
 
Questo è l'intervento che ho tenuto alla Conferenza di Muzzana del Turgnano indetta dai Comitati NO TAV della Bassa Friuliana. Grato se potesse essere inserito sui vostri blog.
Maurizio Ionico
"Permettetemi anzitutto una premessa. Mi chiedo cosa serva un Commissario per "la realizzazione dell'Alta Velocità Venezia-Trieste" considerato che, oltre allo stipendio, non ha svolto alcuna attività di rilievo se non quella di comunicare alcuni pareri sulle esigenze ferroviarie e sulle modalità tecniche di intervento sulla tratta, peraltro senza determinare alcuna decisione o orientamento da parte del Governo, delle Regioni, di Rfi-Italferr.. Non si è mai compreso quale fosse effettivamente la sua funzione specie di fronte all'esistenza di progetti e tracciati contraddittori sull'Alta Capacità tra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto. E' tempo di superare questo modo di operare, così come è avvenuto in altre circostanze dove si è soppresso il regime commissariale e speciale in modo da ritornare all'ordinarietà amministrativa. Questo atto può naturalmente avvenire se esiste un Governo e se si mette mano alla Legge Obiettivo. Il prof. Ivan Cicconi, nella sua relazione introduttiva all'incontro, ha illustrato gli effetti prodotti dal fordismo, cioè del tradizionale modo di organizzarsi della produzione di beni, con il passaggio al post-fordismo, cioè al modello di scala globale che conosciamo e che si è affermato a partire dal 1989 con l'entrata sulla scena economica di nuovi Paesi e la scomposizione di ogni fase del processo produttivo. Tra questi effetti desidero ricordarne uno che ha dirette conseguenze sul Friuli Venezia Giulia e sui nostri territori: dalla frantumazione del fordismo sono esplosi su scala europea e nazionale i flussi di traffico, in particolare la mobilità delle merci su strada. Alcuni dati spiegano molto. Nel Mediterraneo si realizza oggi il 45% dell'intero traffico marittimo globale; sulla A4 si muovono tra i 6,5 mln e i 7 mln veicoli/km giornalieri, che significa circa 40 mln di veicoli/anno, di cui il 30% di mezzi pesanti; tutte le arterie stradali interne sono coinvolte da una intensa mobilità di mezzi per il trasporto delle merci poiché non esiste più il magazzino. Questa situazione quasi automaticamente rimanda alle priorità, di breve-medio periodo da intraprendere su scala regionale. Esse sono:
1. la portualità; si tratta di aumentare di scala i porti e di organizzarli meglio per attrarre una frazione del traffico marittimo che attraversa il Mediterraneo;
2. la ferrovia; si tratta di intervenire sui punti critici e sulle strozzature della rete, e ciò significa che vanno promossi interventi sia lungo la direttrice est-ovest (Corridoio Mediterraneo, ex Corridoio 5) sia lungo quella nord-sud (Corridoio Baltico-Adriatico); gli interventi riguardano l'accessibilità agli scali portuali, il nodo di Monfalcone-San Polo, il raddoppio della linea Cervignano del F-Udine e la circonvallazione ferroviaria di Udine; si tratta di investire circa 300 mln per connettere i porti regionali con la linea ad alta capacità "Pontebbana";
3. l'azione sulle opere, ferroviarie e portuali hanno valore se accompagnate da una politica delle infrastrutture integrata con quella sui trasporti e sul territori la fine di portare più merci dalla strada al ferro, e se esiste una politica del trasporto transalpino.
Ecco, queste sono le azioni da compiere rapidamente per fornire risposte adeguate al problema che esiste di scarsa "capacità ferroviaria", operare secondo il principio della costruzione per fasi, con interventi sulle sede esistente e la costruzione di nuova rete.
Se è necessario operare interventi strutturali anche consistenti sulla capacità ferroviaria, così non è per l'Alta capacità. A mio avviso, infatti, non ha senso e non trova giustificazioni la realizzazione di una linea ad Alta Velocità sul tratto Venezia-Trieste.
A questo proposito, penso che la progettazione AV di Rfi-Italferr per il Friuli Venezia Giulia e per il Veneto non va condivisa in primo luogo perché i tracciati non sono coerenti tra loro e non vi è una corretta relazione della proposta tecnica con il territorio, i valori ed i luoghi attraversati."
Maurizio Ionico, urbanista
Partito Democratico

 

 

mercoledì 20 febbraio 2013

CONCLUSION DE CAMPAGNE ELETORÂL: APONTAMENTS A UDIN E A TISANE


Us segnalin doi apontament pe conclusion de campagne eletorâl pes elezions politichis.
Vinars ai 22 di fevrâr, aes 18.00, in place S. Jacum a Udin, fieste pe fin de campagne eletorâl cun Debora Serracchiani, candidade ae presidence de Regjon Friûl Vignesie Julie, i candidâts e lis candidadis de coalizion di centri campe ae Cjamare e al Senât e il Sindic di Udin Furio Honsell. Daspò dai intervents fieste cun musiche dal vîf e vin brulè.
In serade, simpri vinars ai 22 di fevrâr, il Pd di Tisane al à inmaneât un incuintri par presentâ il program dal partît pes elezions 2013. Apontament cun Ivano Strizzolo, candidât ae Cjamare, e cun Maurizio Ionico, candidat al Senât, alì dal Bar "Al Stusighin", aes 19.30.

domenica 17 febbraio 2013

CONVOCADE LA DIREZION PROVINCIÂL DAL PD PAR LUNIS AI 18 DI FEVRÂR

 
Convocade par lunis ai 18 di fevrâr, aes 20.00, alì de federazion provinciâl di Udin in vie Joppi, la Direzion Provinciâl dal Partît Democratic di Udin.
Ca sot l'ordin dal dì:
- Elezions provinciâls 2013
- Variis e eventuâls

venerdì 8 febbraio 2013

"ITALIA BENE COMUNE" PROPUESTIS E DISCUSSION CUI CANDIDÂTS A PUCINIE



La coalizion “Italia Bene Comune” us invide a partecipâ al incuintri public inmaneât in ocasion de campagne eletorâl pes elezion politichis che si davuelzarà te sale polifunzionâl di Pucinie (di front ae glesie) sabide ai 16 di fevrâr 2013, aes 17.00. Il titul de iniziative al è “Il Futûr si fâs su dome cun etiche, trasparence, partecipazion e sobrietât: i principiis de buine politiche” e, pe ocasion, trê esponents de societât civîl, Maria Cristina Monti, impleade, Giovanni Zanetti, insegnant, e Maurizio Cesca, funzionari public e dialogaràn cui candidâts Serena Pellegrino (te foto, SEL, in liste pe Cjamare) e Maurizio Ionico (PD, Senât).
 

giovedì 7 febbraio 2013

“IL GUVIER DE LAGUNE DI MARAN E GRAU, I DRAGAÇS, LE AGHECULTURE , LA TUTELE E LA VALORIZAZION DAI PATRIMONIS”


Il Circul dal Partît Democratic di Maran, e Circui de Basse Furlane e il Pd dal Friûl – Vignesie Julie us invidin a partecipâ ae cunvigne “Il guvier de lagune di Maran e Grau, i dragaçs, le agheculture , la tutele e la valorizazion dai patrimonis” che si davuelzarà vinars ai 8 di fevrâr, a lis 17.00, alì de sale dal Consei Comunâl a Maran.
Cun Debora Serracchiani, deputade intal parlament european e candidade ae Presidence de Regjon e i candidâts e lis candidadis ae Cjamare a al Senât de Provincie di Udin.
Introduzion di Riccardo Milocco, pescjadôr, coordenadôr dal circul Pd di Maran.

sabato 19 gennaio 2013

UN ALTRI FURLAN IN PARLAMENT. UN ALTRI PARLAMENT PUSSIBIL

O vin savût che intes listis dal Partît Democratic pe circoscrizion foreste de Americhe Meridionâl al è candidât ae cjarie di deputât un nestri amì e compagn Mauro Sabbadini, di Salta, Argjentine. La famee di Mauro e je di divignince furlane e lui al è une vore leât ae nestre tiere lì che al è stât cetantis voltis, ancje par luncs periodos. Mauro al à une grande competence e une grande passion soredut pes tematichis sociâls (lu recuardìn ancje tant che animadôr dal progjet di cooperazion Friûl/Argjentine "Snait" e in che vieste al a visitât ancje lis scuelis dai nestris paîs). Dut câs Mauro Sabbadini al sarès un bonissim acuist pal parlament talian e un valit rapresentant pai talians in argjentine e ancje ...... pai furlans. Dale Maurito, vamos!

martedì 8 gennaio 2013

LISTIS DAL PD: DEBORA SERRACCHIANI E DIFINT IL RISULTÂT DES PRIMARIIS E LA AUTONOMIE DAL PARTÎT DAL FVJ. PARDABON UN GRANT RISULTÂT.

La liste dai candidâts dal Partît Democratic in Friûl-Vignesie Julie ae Cjamare e al Senât e je stade fate buine di bande de direzion nazionâl dal Partît. Ve ca la liste de Cjamare: Gianna Malisani, Giorgio Zanin, Ettore Rosato, Giorgio Brandolin, Tamara Blažina, Paolo Coppola, Ivano Strizzolo, Franca Quas, Rosa Ricciardi, Federica Fogolin, Giancarlo Ressani, Roberta De Martin, Lorella Stefanutto. I candidâts pal Senât e son: Francesco Russo, Isabella De Monte, Carlo Pegorer, Lodovico Sonego, Laura Fasiolo, Valentina Baldas, Maurizio Ionico.
Nissun visitor e  almancul un elet sigûr par dutis lis provinciis de nestre regjon: un grant risultât pal Pd dal Friûl-Vignesie Julie e une grande prove di autorevolece pe segretarie Debora Serracchiani.  E cumò prime a vinci lis politichis cun Bersani e dopo Debora presidente in regjon.

martedì 11 dicembre 2012

A CJASARSE IL PRIN CONGRÈS REGJONÂL DAI ECO-DEM DAL FRIÛL-VIGNESIE JULIE


Sabide ai 15 di dicembar, a partî des 9.15, alì dal Ristorant Solidari "Al Posta" di Cjasarse si davuelzarà il 1 Congrès Regjonâl dai Eco-Dem dal Friûl-Vignesie Julie.
Il program:
-  9.15   Elezion de presidence, salûts des autoritâts e introduzion di Giorgio Zanin dal diretîf dai Eco-Dem Fvg
-  9.45   Relazions: L'impegn dai ecologjiscj democratics dal Friûl-Vignesie Julie (Elio Baracetti, coordenadôr regjonâl Eco-Dem) - Lis propuestis dai ecologjiscj democratics (Marco Rossi, diretîf Eco-Dem Fvg)
-  10.30   Intervents: Fabrizio Vigni, president nazionâl dai ecologjiscj democratics e Debora Serracchiani, parlamentâr european, candidade ae presidence de Regjon Friûl-Vignesie Julie
-  12.30  Polse pal gustâ
-  14.30  Voris dal congrès (dome pai iscrits)
Frache ca par lei il program complet dai intervents e ca par lei il document politic dal congrès.

CONVOCADE LA ASSEMBLEE REGJONÂL DAL PD

Il president Tracisio Barbo al à convocât par domenie ai 16 di dicembar, aes 9.30, alì de sede dal Pd di vie Joppi 63 a Udin, la Assemblee Regjonâl dal Partît Democratic.
Ca sot l’ordin dal dì:
- situazion politiche nazionâl
- risultâts primariis
- finanziarie regjonâl
- indreçaments pe selezion des candidaturis

lunedì 26 novembre 2012

PRIN TURNI. ANCJE I FURLANS A SIELZIN BERSANI

Ae fin il risultât dal prin turni des primariis dal centri çampe al mande al balotaç Pierluigi Bersani (44,9%) e Matteo Renzi (35,5%). Ancje in Friûl-Vignesie Julie e in Provincie di Udin il segretari Bersani al è indevant. A Palaçûl e an votât in 111. Chescj i risultâts: Bersani 51, Renzi 36, Vendola 13, Puppato 9, Tabacci 2. Apontament a domenie ai 2 di dicembar.

venerdì 23 novembre 2012

DOMENIE. VISAISI.

Domenie ai 25 di novembar, da lis 8.00 a lis 20.00, in dute Italie si votarà par sielzi il candidât de coalizion di centri çampe aes elezions 2013.
A Palaçûl seç e ufici eletorâl si cjataran alì de sede dal Partît Democratic, in Place Bini.
Lait a viodi su www.pd.udine.it par cjatâ ducj i seçs in provincie di Udin e ancje su http://www.primarieitaliabenecomune.it/ par vê plui informazions.

giovedì 8 novembre 2012

UN PAT CUL STÂT PAR UNE REGJON EUROPEANE


Il Partît Democratic dal Friûl-Vignesie Julie us invide a partecipâ al incuintri public "Un pat cul Stât par une Regjon Europeane" che si davuelzarà sabide ai 17 di novembar, aes 9.30, alì dal Hotel Ambassador in Vie Carducci, 46, a Udin.
Si proviodin intervents di:
Debora Serracchiani (candidade ae Presidence de Regjon Friûl-Vignesie Julie, europarlamentâr): colaborâ cul Stât par un rûl european dal Friûl-Vignesie Julie;
Roberto Bin (Universitât di Ferare): la specialitât al timp de crisi, jenfri guvier tecnic e jurisprudence costituzionâl;
Leopoldo Coen (Universitât di Udin, component de comission paritetiche Stât - Regjon Friûl-Vignesie Julie):
il protocol di intese par rilançâ une leâl colaborazion;
Gianmario Demuro (za component  de comission paritetiche Stât - Regjon Sardegne):
la esperience de comission paritetiche Stât - Regjon Sardegne.

martedì 6 novembre 2012

DA LIS RISULTIVIS AE LAGUNE: UN SPAZI DI CUALITÂT PAR UN GNÛF PROGJET ECONOMIC E DI GUVIER DAL TERITORI

Publicât te pagjine des "letaris" dal Messaggero Veneto un contribût di Lorenzo Fabbro ufiert ae publiche discussion sul model di disvilup dal teritori e su propuestis par un gnûf model di gjestion aministrative. Il coordenadôr dal Pd de Basse Ocidentâl, recuperant concets za pandûts in plui di cualchi ocasion, al torne a bati su identitât e vocazions dal teritori e al torne a rilançâ la idee di une pussibile colaborazion/agregazion jenfri i comuns su lis rivis dal Stele (e no dome).
Ca sot il test complet dal intervent:
 
"Tiaris di aghis e di boscs”
Molto interessante il convegno organizzato alcuni giorni or sono dalla Sezione di Italia Nostra di Udine con il patrocinio del Comune di Rivignano. Nel corso dei lavori si è analizzata l’esperienza del Parco Comunale dello Stella, delle azioni dispiegate negli anni per la riqualificazione ambientale, del progetto di restauro e valorizzazione di Villa Ottelio e delle collaborazioni con Soprintendenza, Regione, Associazioni e Università per tradurre i progetti di tutela dell’ambiente e dei beni culturali in opportunità di sviluppo economico del territorio. Si è parlato di biodiversità, di ambiente, ma anche si storia e archeologia, di prodotti tipici e agricoltura di ultima generazione e di turismo e ricettività. Non da ultimo si è fatto riferimento al progetto di fusione del Comune di Rivignano con quello di Teor. La strada intrapresa a Rivignano è sicuramente quella giusta ma tale esempio dovrebbe stimolare riflessioni ed azioni di portata ancor più ampia. E’ da parecchio tempo che il nostro territorio sta affrontando una crisi dei modelli produttivi applicati negli ultimi 30/40 anni (agricoltura intensiva, polo turistico/mare spiaggia, industria manifatturiera a basso valore aggiunto) e che ci si confronta su ipotesi nuove e diverse di gestione amministrativa. Questa situazione, non affrontata con la necessaria decisione, si è incrociata, negli ultimi anni con la crisi globale che ha prodotto anche nel nostro territorio effetti pesanti dal punto di vista occupazionale, economico e sociale. La via di uscita è quella di individuare quanto prima una nuova e più attuale governance territoriale, un nuovo patto sociale ed un nuovo modello di sviluppo che parta dalla valorizzazione delle vocazioni e dalle eccellenze del territorio (inteso come uno spazio ampio che va dalla linea delle Risorgive alla Laguna) ovvero ambiente di pregio, agricoltura di qualità, turismo ed accoglienza, accompagnato da gestione associata dei servizi e da una pianificazione strategica e strutturale di area vasta. Le risorse del territorio sono naturali e culturali, perché il territorio è un mix inestricabile di natura e di cultura, prodotto dall’incessante azione dei processi naturali (orogenetici, “fluviali” e biologici) intrecciati con i processi culturali (attività, insediamenti, società). La ricerca delle vocazioni del territorio, unica chiave per capire cosa il territorio “domanda”, è intrinsecamente la miglior garanzia di sostenibilità. In altre parole, la sostenibilità, il progetto, non dovrebbero mai essere frutto di “invenzione”, ma risultato di ricerca continua e nuova consapevolezza. Se questa consapevolezza rispetto al nuovo progetto che vede protagonisti storia e paesaggio, ambiente, agricoltura e prodotti di qualità, servizi turistici e ricettivi si sta rafforzando è però evidente che il progetto, per funzionare, ha bisogno di una piattaforma ampia e condivisa. Il tema si intreccia anche con l’amministrazione ed il governo del territorio. Il progetto dell’Unione dei Comuni dello Stella (Rivignano, Teor e Pocenia) è stata un’iniziativa positiva ancorché isolata e spiace che abbia perso per strada uno dei protagonisti. A mio giudizio l’Unione avrebbe dovuto invece essere ampliata proprio partendo dalle vocazioni territoriali e dall’identità. Il fiume Stella, oltre che una straordinaria risorsa ambientale è anche un forte elemento identitario che caratterizza un territorio ed indica un possibile progetto socio economico ed amministrativo. Sarebbe impossibile pensare ad un’aggregazione di tutti i comuni rivieraschi ovvero Rivignano, Teor, Pocenia, Palazzolo, Precenicco? Si andrebbe davvero dalle Risorgive alla Laguna. Se aggiungessimo anche Muzzana del Turgnano avremmo un territorio di sei comuni, con grandi potenzialità dal punto di vista agro ambientale e turistico (i boschi e le acque), ed un bacino demografico di oltre 16.000 abitanti. Immaginate non solo il risparmio che potrebbe derivare da un’operazione di questa portata ma anche i vantaggi che deriverebbero da una pianificazione strategica e strutturale di area vasta (Parco su tutto il corso del fiume Stella, dalla zona delle risorgive all’oasi avi-faunistica delle foci, valorizzazione dei beni storici, paesaggistici, culturali e naturalistici, Villa Ottelio, il Marinaretto, il villaggio neolitico di Palazzolo, il Canevon di Precenicco, i vigneti e le ville di Pocenia ed i funghi e il tartufo dei boschi di Muzzana), da politiche territoriali condivise, dall’attrattività sicuramente maggiore nei confronti di finanziamenti europei, da una maggior facilità nella promozione e molto altro. I tempi della spending review e della crisi economica non sono tempi da ordinaria amministrazione ma esigono riflessioni e azioni più grandi e coraggiose. Su questa idea, già avanzata in altre sedi, e/o su altre che verranno auspico da subito una discussione ampia, trasparente e partecipata nel territorio delle “Acque e dei boschi”. Il rischio sarà, in mancanza delle scelte e del protagonismo del territorio, che qualcuno decida per noi.
Lorenzo Fabbro
Coord. Pd Bassa Occidentale
già Sindaco di Palazzolo dello Stella
 

mercoledì 24 ottobre 2012

IL CONSEI REGJONÂL AL VOTE LA MOZION DAL PARTÎT DEMOCRATIC IN DIFESE DE DIGNITÂT DE LENGHE FURLANE

Us vevin za comunicât di une impuartante iniziative dal grup dal Partît Democratic in consei regjonâl, o sei la presentazion di une mozion par evidenziâ al guvier la condivision bipartisan cun rivuart al ricors cuintri la spending review e a tutele de lenghe furlane.
Inte sentade di vuê la mozion, a firme di Paolo Menis (che al à presentât il document fevelant par furlan) Gianfranco Moretton, Franco Brussa, Sandro Della Mea e Mauro Travanut e je stade fate buine cun 31 vôts a favôr e dôs astensions (Antonio Pedicini e Paolo Santin dal Pdl).
Il Consei al à impegnât la Zonte a meti in vore dutis lis iniziativis necessaris par difindi e tutelâ la dignitât de lenghe furlane e dal popul furlan a partî de impugnazion des normis de spending review devant de Cort Costituzionâl.
Frache ca  par lei la notizie sul sît uficiâl de Regjon e continue a lei ca sot par cognossi il test complet dal document.
 
MOZIONE
“Azioni a difesa della dignità della lingua friulana”
Menis, Moretton, Brussa, Della Mea, Travanut
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
PREMESSO che il riconoscimento ufficiale della lingua friulana, in applicazione dell'art. 6 della Costituzione (che recita “La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”), è stato operato con la Legge n. 482 del 15 dicembre 1999 "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche" che prevede misure di tutela e valorizzazione della stessa (tra cui l’uso della lingua nelle scuole materne, primarie e secondarie accanto alla lingua italiana, l’uso orale e scritto nelle pubbliche amministrazioni, l’adozione di toponimi aggiuntivi e convenzioni per il servizio pubblico radiotelevisivo);
PREMESSO che l’urgenza e l’attualità di un maggior impegno nella tutela e valorizzazione della lingua friulana sono state confermate dall’esito di un recente monitoraggio, effettuato dalla direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale, che ha registrato un incremento del 29% nelle richieste d’insegnamento del friulano a conferma del forte radicamento territoriale di questa cultura;
PREMESSO che l’argomento è oggetto di attenzione anche a livello sovranazionale, in particolare europeo, come confermano le disposizioni contenute nella Carta europea delle Lingue regionali o minoritarie;
PRESO ATTO che per effetto del dl 95/2012 (Spending review) la lingua friulana ha subito un inaccettabile declassamento attraverso l’artificiosa introduzione di una discriminazione tra le diverse minoranze linguistiche che ha ridotto friulano, sardo e occitano a semplici dialetti;
PRESO ATTO che tutti i tentativi di modifica di tale norma – portati avanti in maniera trasversale dai parlamentari di diversi schieramenti, sia Commissione Bilancio che in aula – si sono rivelati senza esito.
EVIDENZIATO come l’applicazione di queste norme possa provocare pensatissime ripercussioni in molti settori, com’è già avvenuto in particolare per quanto riguarda l’assetto del dimensionamento scolastico, il cui piano, già pesantemente penalizzato dalle scelte dell’USR, rischia di perdere ulteriori 10 autonomie;
EVIDENZIATO come il riconoscimento della minoranza linguistica friulana costituisca un elemento imprescindibile per la difesa dell’identità di popolo che vanta secoli di storia;
RITENUTO che la mancanza di un’azione forte e coordinata da parte di tutte le istituzioni del FVG in difesa di una delle ragioni principali che stanno alla base del riconoscimento della specialità regionale possa comprometterne la salvaguardia, sia nel presente che ne prossimo futuro, esponendola ad ulteriori attacchi;
RITENUTO che a supporto del positivo intendimento espresso dall’Assessore all’Istruzione di voler proporre l’impugnativa di queste norme presso la Corte Costituzionale sia opportuna un’espressione chiara ed unitaria del consiglio regionale;
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a porre in essere, presso le sedi competenti, tutte le iniziative necessarie a restituire dignità alla lingua friulana e al suo popolo a partire dall’impugnazione avverso la Corte Costituzionale delle norme del dl 95/2012

domenica 7 ottobre 2012

CONVOCADE PAR LUNIS AI 15 DI OTUBAR LA ASSEMBLEE PROVINCIÂL (VIERTE) DAL PD DI UDIN

La presidente Elena Maiulini e à convocât la Assemblee Provinciâl dal Pd di Udin par lunis ai 15 di otubar 2012 alì dal auditorium de sede Enaip di Pasian di Prât.
Ordin dal dì:
1) Salûts e introduzion ai lavôrs di bande dal segretari provinciâl Lerussi;
2) Presentazion a iscrits e citadins de candidature di Debora Serracchiani ae presidence de Regjon Friûl-Vignesie Julie.
La assemblee e sarà vierte a ducj, iscrits, simpatizants e eletôrs.

giovedì 13 settembre 2012

SERRACCHIANI, IL FRIÛL, LA LENGHE E L'IDENTITÂT

Ca sot la rispueste di Lorenzo Fabbro (te foto cul sindic di Udin Honsell) component de segretarie provinciâl dal Pd di Udin, ae letare di Marco Vadori publicade sul Messaggero Veneto ai 7 di setembar: une schirie di afermazions grivis e ancje pluitost pesantis che e meretavin di jessi confutadis cuntun resonament e cun cualchi idee. Lenghe e identitât il teme dal intervent di Fabbro che al è stât publicât cun buine evidence sul Messaggero di martars ai 11 di setembar cul titul "Serracchiani e il Friuli, tra identità ed equivoci".Ve ca il test complet.
Ha un particolare concetto dell’identità il signor Vadori che nella sua lettera pubblicata sul MV diffida Debora Serracchiani, candidata alla presidenza della regione nel 2013, dal “parlare di marilenghe, perché non le appartiene” e perchè, continua Vadori ”la lingua è cosa nostra, appartiene esclusivamente a noi friulani” e pertanto “nessuno si può prendere il diritto di essere friulano …. o lo si è o non lo si è”.
Riguardo alla candidatura della Serracchiani si spinge inoltre a dichiarare che non riesce proprio ad “immaginare come ad un immigrato possa venire in mente di fare il presidente dei friulani”.
Da un concetto di identità simile a questo, chiusa ed escludente, sono derivate negli ultimi anni politiche e provvedimenti di legge dannosi e in diversi casi incostituzionali, per esempio le leggi regionali di ispirazione leghista sul welfare, che unite ad un complessivo arretramento culturale  hanno rischiato di portare gravi danni alla coesione sociale della nostra regione.
L’identità è una cosa seria (e la lingua ne è senza dubbio un aspetto fondamentale) ma evidentemente è possibile declinarla in varie maniere.
Esiste quello del sig. Vadori ma anche quello che considera l’identità dei friulani come  aperta e plurale, si potrebbe dire anche meticcia, visto che deriva dall’incrocio dei tanti popoli che nel corso dei secoli hanno attraversato le nostre terre mescolandosi a chi viveva qui prima di loro.
Il Friuli è sempre stato ricco di diversità (linguistiche, etniche, culturali) ed è pertanto portato alla condivisione, allo scambio, all’accoglienza; qualità che sono state di grande utilità, naturalmente assieme ad altre, anche nella lunga esperienza dell’emigrazione quando tanti friulani sono diventati “anche” belgi, svizzeri, argentini, canadesi o americani.
Qualcuno di loro, che col metro del signor Vadori non avrebbe avuto titolo di candidarsi ad alcunchè fuori dal paese di origine, da immigrato è diventato sindaco, altri addirittura ministro.
Chi può dirsi friulano e chi no? A mio parere può dirsi friulano chi vive e lavora in Friuli, naturalmente se si sente tale (cosa che non gli impedisce di essere anche “altro”, di mantenere, oltre a quelle acquisite qui, altre lingue, altre culture). Se l’identità è salda la diversità è sempre una ricchezza.
Serracchiani essendo nata a Roma non può sentirsi, se lo desidera e si sente tale, friulana, dopo vent’anni nella nostra regione?
Non hanno diritto di sentirsi friulani gli immigrati che vivono da anni in Friuli, che qui lavorano contribuendo alla nostra economia e molto spesso parlano le nostre lingue (compreso il friulano che vorrebbero fosse anche insegnato a scuola ai loro figli e verso il quale altrettanto spesso hanno meno pregiudizi rispetto a chi si considera “friulano doc”)?
In Catalogna il Parlamento ha approvato (con maggioranza di oltre l’80%) una norma che permette al governo catalano di accreditare l'integrazione degli immigrati come elemento per richiedere la cittadinanza, naturalmente dopo aver assicurato loro l’apprendimento della lingua catalana e la conoscenza della società e dei diritti e dei doveri del paese. Obiettivi della norma sono promuovere l’equilibrio tra diversità e coesione sociale, ed eliminare comunità parallele e situazioni di diseguaglianza. Altro che welfare padano!
La differenza con il Friuli è che in Catalogna le politiche linguistiche sono indirizzate a tutti, nativi e non, con grande beneficio della coesione sociale, della cultura, della didattica e financo dell’economia mentre qui, purtroppo, la situazione è molto diversa.
Mi sembra allora del tutto normale che chi si candida alla presidenza del Friuli-Venezia Giulia abbia non solo il diritto ma il dovere di parlare di questi temi e di proporre la sua visione e le sue proposte.
Debora Serracchiani saprà senz’altro difendersi da sola ma vorrei dire, a proposito del video registrato a Ravenna al quale fa riferimento in chiusura della sua lettera il sig. Vadori, che lo stesso risale a due anni fa. Successivamente a quella data non solo la segretaria del Pd ha partecipato in più occasioni ad iniziative organizzate in Regione per denunciare le pesanti riduzioni di risorse, l’assenza di una linea strategica per le politiche linguistiche ed il colpevole ritardo nell’attuazione della legge 29/07, ma so che ha anche iniziato un percorso di approfondimento e di studio relativo a tematiche di cui forse (succede anche a tanti friulani doc), due anni fa non aveva la necessaria conoscenza.
Starà a lei ora rappresentare al meglio le proposte che il centrosinistra intenderà offrire alla comunità regionale, valorizzando al meglio il mosaico di diversità (e di lingue) che la compongono nel rispetto dei diritti, ma anche nella consapevolezza che tutto ciò può offrire riferimenti valoriali ed identitari positivi ed anche tante opportunità.
Lorenzo Fabbro (Segreteria Provinciale Pd di Udine)
 

mercoledì 12 settembre 2012

UNE LEÇ DI BON SENS E DI CIVILTÂT


Presentade di bande dal centri çampe in consei regjonâl (prime firmatarie la conseire dal Partît Democratic Annamaria Menosso) une propueste di leç par agjevolâ e facilitâ il reperiment e l'acuist di midisinis a base di cannabis cun finalitâts terapeutichis.
La esigjence di chestis normis e je stade segnalade di cetantis personis maladis (par esempli di sclerosi) che e an dificoltâts a convivi cul dolôr e, sot control dal miedi, e an necessitât di assumi midisinis a base di cannabis.
Chescj prodots, che a dan mancul assuefazion e a son mancul devastants des curis a base di  morfine, in Italie,  a cause de atuâl legjislazion, a son proibîts e no si ju cjate in cumierç.
Ancje lis pocjis struturis autorizadis e an di comprâju intal forest con proceduris dificilis e onerosis e dispès a no son in stât di corispuindi ae domande. Une leç di bon sens e di civiltât.  Sperìn che e vegni fate buine il prin pussibil.

martedì 11 settembre 2012

TONDO E VIOLINO: COME FÂ CASSE E SBATISI DE INT E DAL TERITORI

 Tondo al torne ae cariche. Dopo vê inserît la aziende Volpares inte cartolarizazion intal 2001, dopo vê provât a tornâ a metile in vendite intal 2011, cence rispiet de volontât dal teritori ( 1 - 2 ), ni de opinion dai sindics, cumò al met in vendite la aziende Marianis. Par fortune che l'assessôr Violino al veve prometût mâr e monts rispiet ae valorizazion des dôs aziendis e dal teritori. Cjacaris. Par realizâ un progjet di reâl rilanç dal teritori, ancje sostignibil economichementri, la regjon e podeve meti adun comuns e altris realtâts economichis e sociâls par investî e realizâ un model di disvilup inovatîf poiât su agriculture di cualitât, ambient e turisim. Lis propuestis no mancjavin. Invezit sin a lis solitis. I prins a fâsi sintî cuintri la vendite e son chei dal Pd di Palaçûl. Parsore l'articul publicât sul Gazzettino jessût ai 6 di setembar (frache su la imagjine par lei miôr).

martedì 4 settembre 2012

CAMBIÂ, DECIDI, CRESSI

Sabide ai 8 di setembar, a lis 10.00, alì dal Auditorium Comunâl di Vie IV Novembar a Codroip, il Partît Democratic dal Friûl Vignesie Julie us invide ae iniziative publiche li che la segretarie regjonâl e candidade ae presidence de Regjon Debora Serracchiani a presentarà lis propuestis dal partît in relazion ae riforme des istituzions e dai ents locâi.
E saran presints aministradôrs a ducj i nivei par tacâ un confront e une discussion che a intint vierzisi ancje fûr dal partît. Partecipait e puartait il vuestri contribût.