lunedì 2 maggio 2011

LETARIS PARTIGJANIS

Al Signor Sindaco della Città di Udine
Prof. Furio Honsell
Egregio signor Sindaco di Udine,
voglio esprimerLe, a nome del Comitato provinciale dell'ANPI, il nostro sincero apprezzamento per il discorso da Lei tenuto nel corso della manifestazione del 25 aprile.
Le Sue parole hanno dato voce ai sentimenti delle migliaia dei nostri soci che chiedono un'Italia pienamente corrispondente agli ideali civili inscritti nella Costituzione, ai principi fondamentali in essa contenuti.
La nostra Costituzione è stata scritta da una assemblea liberamente eletta, espressione delle forze democratiche che parteciparono alla Resistenza, forze politiche che sacrificarono i loro uomini migliori nella lotta contro la barbarie nazista e fascista e che, mentre ancora infuriava una guerra feroce, seppero progettare un'Italia democratica e libera in un'Europa unita.
Quelle forze politiche, pur radicalmente divise negli anni della guerra fredda e nei drammatici problemi che travagliarono il nostro Paese nel dopoguerra, seppero mantenere la Costituzione come fondamento unitario della comunità nazionale e come regolazione della divisione dei poteri dello Stato ed ispirazione di un saggio equilibrio tra le varie componenti politiche.
Oggi c'è chi non lascia trascorrere giorno senza mettere in discussione la Costituzione (definita vecchia, bolscevica o catto-comunista) nei suoi aspetti fondamentali: dal primo articolo al quarantuno che limiterebbe la libertà d'impresa, alle parti riguardanti la Magistratura, la Corte Costituzionale, alle funzioni del Presidente della Repubblica.
Gli esponenti politici che hanno criticato il Suo intervento vorrebbero che in occasione del 25 aprile di tutto questo non si parlasse, come non si dovrebbe parlare del fatto che forze di governo hanno contestato perfino le celebrazioni del 150° anniversario dell'Italia unita e che, anche in questa occasione, hanno esplicitamente dichiarato di preferire, nella giornata del 25 aprile, la celebrazione di San Marco (ma è mai avvenuta?).
Non si dovrebbe parlare di scuola pubblica, dell'importanza della partecipazione popolare al voto anche nei referendum, dei problemi sociali e dei principi basilari della convivenza civile.
Dovremmo anche ignorare che in Parlamento da componenti della maggioranza è stata presentata la proposta di cancellare la norma costituzionale che impedisce la ricostituzione del Partito Fascista.
Insomma: la celebrazione sarebbe unitaria se non si parlasse di niente.
Questi esponenti politici sarebbero felicemente partecipi alla tradizionale e grande manifestazioni di Udine del 25 aprile se si trattasse di un ritrovo di reduci vagamente nostalgici e del tutto immemori delle ragioni che ci portarono a combattere contro i nazisti ed i fascisti.
Noi invece condividiamo con Lei la preoccupazione per “il progressivo degrado etico del potere” nel nostro Paese e come noi lo sono i tanti giovani che si stanno iscrivendo alla nostra associazione e che hanno partecipato numerosi alle più di settantacinque manifestazioni che si sono tenute quest'anno, fino ad ora, in tutta la Provincia per ricordare i valori della Resistenza e dell'Unità d'Italia.
Il nostro patriottismo si ispira ad ideali alti di libertà e di democrazia e ci indigniamo quando vediamo le istituzioni democratiche soggette agli interessi personali ed utilizzate con spregio dei criteri di “disciplina ed onore” che la Costituzione prescrive a chi riveste cariche pubbliche.
Udine, medaglia d'oro al valore militare per la lotta di liberazione, ha bisogno di una amministrazione che si richiami costantemente agli ideali della Resistenza e noi siamo vicini al Suo impegno in questo senso.
Il Presidente dell’A.N.P.I. di Udine
Federico Vincenti

Con preghiera di pubblicazione

A.N.P.I.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA
Comitato Provinciale di Udine
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