mercoledì 20 febbraio 2013

CONCLUSION DE CAMPAGNE ELETORÂL: APONTAMENTS A UDIN E A TISANE


Us segnalin doi apontament pe conclusion de campagne eletorâl pes elezions politichis.
Vinars ai 22 di fevrâr, aes 18.00, in place S. Jacum a Udin, fieste pe fin de campagne eletorâl cun Debora Serracchiani, candidade ae presidence de Regjon Friûl Vignesie Julie, i candidâts e lis candidadis de coalizion di centri campe ae Cjamare e al Senât e il Sindic di Udin Furio Honsell. Daspò dai intervents fieste cun musiche dal vîf e vin brulè.
In serade, simpri vinars ai 22 di fevrâr, il Pd di Tisane al à inmaneât un incuintri par presentâ il program dal partît pes elezions 2013. Apontament cun Ivano Strizzolo, candidât ae Cjamare, e cun Maurizio Ionico, candidat al Senât, alì dal Bar "Al Stusighin", aes 19.30.

domenica 17 febbraio 2013

CONVOCADE LA DIREZION PROVINCIÂL DAL PD PAR LUNIS AI 18 DI FEVRÂR

 
Convocade par lunis ai 18 di fevrâr, aes 20.00, alì de federazion provinciâl di Udin in vie Joppi, la Direzion Provinciâl dal Partît Democratic di Udin.
Ca sot l'ordin dal dì:
- Elezions provinciâls 2013
- Variis e eventuâls

venerdì 8 febbraio 2013

"ITALIA BENE COMUNE" PROPUESTIS E DISCUSSION CUI CANDIDÂTS A PUCINIE



La coalizion “Italia Bene Comune” us invide a partecipâ al incuintri public inmaneât in ocasion de campagne eletorâl pes elezion politichis che si davuelzarà te sale polifunzionâl di Pucinie (di front ae glesie) sabide ai 16 di fevrâr 2013, aes 17.00. Il titul de iniziative al è “Il Futûr si fâs su dome cun etiche, trasparence, partecipazion e sobrietât: i principiis de buine politiche” e, pe ocasion, trê esponents de societât civîl, Maria Cristina Monti, impleade, Giovanni Zanetti, insegnant, e Maurizio Cesca, funzionari public e dialogaràn cui candidâts Serena Pellegrino (te foto, SEL, in liste pe Cjamare) e Maurizio Ionico (PD, Senât).
 

giovedì 7 febbraio 2013

“IL GUVIER DE LAGUNE DI MARAN E GRAU, I DRAGAÇS, LE AGHECULTURE , LA TUTELE E LA VALORIZAZION DAI PATRIMONIS”


Il Circul dal Partît Democratic di Maran, e Circui de Basse Furlane e il Pd dal Friûl – Vignesie Julie us invidin a partecipâ ae cunvigne “Il guvier de lagune di Maran e Grau, i dragaçs, le agheculture , la tutele e la valorizazion dai patrimonis” che si davuelzarà vinars ai 8 di fevrâr, a lis 17.00, alì de sale dal Consei Comunâl a Maran.
Cun Debora Serracchiani, deputade intal parlament european e candidade ae Presidence de Regjon e i candidâts e lis candidadis ae Cjamare a al Senât de Provincie di Udin.
Introduzion di Riccardo Milocco, pescjadôr, coordenadôr dal circul Pd di Maran.

mercoledì 6 febbraio 2013

UN ALTRO FRIULI È POSSIBILE: “UN FRIÛL DIFERENT”

Prima uscita pubblica, questa mattina a Remanzacco, per “Un Friûl Diferent”, progetto politico che intende dare voce e rappresentanza al Friuli di oggi e di domani.
Presso la trattoria “Al posto di conversazione” si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di “Un Friûl Diferent”. Si tratta di un'iniziativa di carattere politico che nasce dal bisogno di identificare le necessità amministrative, sociali e culturali del Friuli e quindi di fornire ad esse risposte e soluzioni efficaci, concrete e sostenibili.
Ragioni e prospettive di quello che oggi si presenta come un movimento, ma a breve potrebbe essere anche un partito e sin da subito si caratterizza per presentare una vera e propria “agenda” per il presente e per il futuro del Friuli, sono state illustrate dai due portavoce di“Un Friûl Diferent”, Alessandro Carrozzo e Luca Peresson.
«In una fase storica in cui la scena politica italiana è dominata dalla confusione e dall’incapacità di trovare soluzioni – hanno spiegato – non c'è altra scelta che il Friuli si metta in gioco direttamente». «Le soluzioni ai problemi del Friuli – hanno aggiunto – vanno ricercate e trovate a livello locale, rivendicando la sovranità delle comunità che, com’è il caso del Friuli, compongono autenticamente l’Italia e l’Europa e che hanno il diritto di esprimersi in un sistema di democrazia di prossimità».
Proprio l'idea di democrazia di prossimità, cioè di una democrazia vera e diretta, costituisce la base dell'intero progetto “Un Friûl Diferent”, che invece di appartenere a un mondo genericamente ed ambiguamente autonomista, sceglie di collocarsi a sinistra, cioè, come hanno messo in evidenza Carrozzo e Peresson, «dalla parte della ricerca del bene comune ed equamente diffuso, dell'amministrazione responsabile e non speculativa delle risorse, della tensione alla cooperazione e dell'aumento di maturità e responsabilità di tutta la società».
Per “Un Friûl Diferent”, la democrazia di prossimità, cioè «sostanziale e non delegata», come ha ricordato Alessandro Carrozzo, è la risposta risolutiva all’inadeguatezza e ingiustizia delle dinamiche di accentramento che caratterizzano gli stati nazionali, come quello italiano.
La proposta illustrata da Carrozzo e Peresson, che è descritta in sintesi nel documento distribuito oggi (allegato n. 1), parte dalle lingue e dalle identità presenti in Friuli, sia quelle storiche (friulana, slovena, tedesca e italiana) che quelle recenti (lingue e culture degli immigrati), intese come arma di difesa contro il nazionalismo e come ricchezza e opportunità di rapporto privilegiato con altri territori e altre comunità, e si propone di dare spazio ai bisogni da soddisfare e quindi ai diritti da riconoscere e garantire, «in alternativa – come ha sottolineato Luca Peresson – alla tendenza generale che bada agli interessi e quindi a favori e clientele».
Tra i presenti, ad ascoltare le proposte di “Un Friûl Diferent”, rappresentanti del PD, come Massimo Brianese, Cristiano Shaurli, Arnaldo Scarabelli e Lorenzo Fabbro, e di SEL, come Angelo Tomasin, che sono intervenuti nella discussione sottolineando gli elementi di novità e di contenuto del nuovo progetto politico.
Hanno manifestato attenzione ed interesse anche esponenti del mondo associativo friulano e sloveno, da Giancarlo Castellarin  del Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli, ai giornalisti del settimanale Novi Matajur, che è a rischio di chiusura per mancanza di risorse e nei cui confronti i presenti hanno espresso una solidarietà che non è solo formale.
Tra i punti programmatici di “Un Friûl Diferent” figura una «gestione del territorio, da condurre in maniera responsabile, nel rispetto e nell’interesse della popolazione locale e delle generazioni future, contro le grandi speculazioni che non portano sostanzialmente nessun vantaggio al Friuli, ed anzi lo minacciano».
In campo economico, l’approccio scelto «sposta le ricchezze dalla finanza all’economia reale, dai pochi potentissimi virtuali ai molti lavoratori e produttori concreti» e «sostiene lo sviluppo di attività economiche che rispondano in misura significativa alle esigenze del mercato locale».
Un altro tema-chiave è la rivendicazione della potestà regionale sugli ambiti che garantiscano la protezione della salute, il diritto alla casa, alla pensione e all’istruzione quindi i servizi alle famiglie e alle donne.
Il documento che illustra gli indirizzi operativi di “Un Friûl Diferent” è già stato sottoscritto da  diversi esponenti della società civile friulana ed è aperto a discussioni, integrazioni e condivisioni.
“Un Friûl Diferent” porterà i suoi contenuti nel dibattito politico già nei prossimi giorni.

Per saperne di più e per aderire alla proposta di “Un Friûl Diferent” basta andare su internet (http://unfriuldiferent.blogspot.com e https://www.facebook.com/FriuliDifferente) o scrivere  a: unfriuldiferent@gmail.com.