venerdì 28 gennaio 2011

CHIU' PILU PE' TUTTI

O vevin za notât che, cundut che un pâr dai siei assessôrs e lavorin par fai lis scarpis, o forsit propit par dismenteâ o esorcizâ i problemas, il sindic Bordin a si è butât a sbreghebalon te campagne eletorâl. Naturalmentri, dopo il boletin informatîf (robe di minculpop), si continue cul dâ i numars (oparis publichis, milions di cà e di là) e cul sparâlis gruessis. Intal articul publicât martars ai 26 di zenâr il prin citadin a nus conte di un sflandorôs plan trienâl des oparis publichis.
Cemût vendi il nuie. Se al continue cussì la prossime volte nus prometarà chiù pilu pe' tutti!
Ca sot un intervent di rispueste dal conseîr comunâl Lorenzo Fabbro:
I proclami elettorali del sindaco Bordin dimostrano la perdurante mancanza di visione strategica e di analisi dei bisogni della comunità palazzolese. Il piatto forte dei ragionamenti proposti dalla maggioranza, si sa, sono le opere pubbliche (e la continua allusione, quantomeno poco elegante, alla “bravura” nel convincere gli amici in regione ed in provincia a finanziarle). Certo soldi ne sono arrivati in questi dieci anni e opere ne sono state realizzate ma queste corrispondevano sempre alle esigenze della comunità? Nel nostro comune, tutto questo asfalto e questo cemento, ha migliorato o no la vita delle persone? C’è stato, o c’è per il futuro un progetto per il recupero dell’identità e della coesione sociale, per la scuola, per lo sviluppo del territorio? La risposta evidentemente è no se tali problematiche in questi dieci anni si sono acuite anziché risolversi. Se mancano idee e sensibilità i contributi (ammesso e non concesso che arrivino) non bastano. Nel merito degli “spot” di Bordin poi non si capisce come il programma triennale delle opere pubbliche possa puntare allo “sviluppo del territorio” (lo sviluppo del territorio si persegue con idee innovative e politiche, progetti e relazioni territoriali ed intercomunali e su questo terreno siamo allo zero assoluto). Nel 2011 via libera al Parco dello Stella annuncia il sindaco. Magari, diciamo noi visto che il tema dello Stella è completamente abbandonato dall’amministrazione comunale ma il Parco dello Stella è un’altra cosa rispetto ad una “passeggiata tra i ponti” che si trova nel piano delle opere pubbliche dal 2003 (otto anni fa!). Verrà realizzata nel 2011? Chissà visto che si prevede un contributo in conto capitale dalla regione di 400.000 euro e quindi ad oggi, non c’è un euro disponibile (come in tutti gli anni precedenti). Stesso discorso per il finanziamento del “parco per manifestazioni”. Fondi sicuri zero, dovrebbe pagare tutto sempre la regione ma poi per fare cosa? Il sindaco parla di rilancio di pro-loco, associazioni, attività culturali ricreative e sociali elencando i settori che rappresentano il suo maggior fallimento. La sua ricetta è risolvere tutto con il piano delle opere pubbliche, con un progetto condiviso e discusso con nessuno (e con nessuna garanzia di finanziamento)? Basti pensare al centro sociale, quello sì indispensabile strumento per realizzare politiche culturali e di socializzazione (progettato e interamente finanziato nel 2001 e poi non realizzato dall’amministrazione Bordin) che ha atteso più di 10 anni (di reiterate richieste da parte della popolazione ed un’azione di pressione e sollecitazione continua da parte della minoranza consiliare) per essere finanziato, tra l’altro in maniera insufficiente per realizzare uno spazio adeguato alle necessità. Come dire, una priorità assoluta da 10 anni, e dieci anni persi. Il sindaco continua poi con un lungo elenco di opere (sono le priorità per Palazzolo?) tutte a carico della regione (considerata evidentemente alla stregua di un bancomat). Una sottolineatura merita il milione di euro per interventi sull’istituto comprensivo nel 2013 (indovinate a carico di chi?). L’amministrazione ha recentemente ricevuto oltre 800.000 euro per un intervento sulle scuole speso per un intervento senz’altro utile ma senza fare uno straccio di ragionamento sull’esigenza di una scuola migliore, più servizi, un tempo scuola diverso, spazi più adeguati, una mensa. Il problema è che la scuola per Bordin è solo un contenitore e non uno straordinario strumento per migliorare la vita di tutti/e, in pratica non c’è un’idea di scuola della comunità e queste promesse fuori tempo massimo sono rivolte solo a tamponare la mancanza di visione e le critiche che sono arrivate su questo importante argomento. La “perla” è rappresentata dall’idea di costruire gli spalti nella palestra (avete presente la palestra delle scuole?). Sarebbe più serio pensare ad una palestra nuova (magari da realizzare con un consorzio di comuni) ma solo pensarlo è evidentemente al di fuori della portata dell’amministrazione Bordin. Figuriamoci il resto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma pardabon, une liste "chiù pilu pe' tutti!"? Mighe di sotvalutà, vê! Un 9% di consens, come nie, a lu cjape, savêso!
Se dopo a si met dongje une altre, cul simbul di fâ il mot da la ombrene e la promesse "la Lega è sempre armata, ma di manico!", a si contentaressin sedi oms che feminis.
Son robis che van meditadis ...