domenica 20 febbraio 2011

IL BOSC E IL FLUM E SON DI DUCJ!

Intal consei comunâl di joibe stât la maiorance vuidade dal sindic Bordin, daspò de aprovazion dal belanç (cul vôt contrari de oposizion) e a proponût (ancjemò) une variante urbanistiche che e permetarès di fâ su un parc fotovoltaic fûr de zonizazion decidude l’an passât cu le variante n.49 e intune zone cuntun vincul paisagjistic. La bombe però e je stade la domande al consei di esprimi lis diretivis pal vie libare ae redazion di une variante che e permetarès ai parons de uniche darsene privade sul cors dal flum Stele di dopleâ la lôr struture portuâl. Le assessore al ambient Marina Pizzali, daspò di vê scoltât la contrarietât dei conseîrs di minorance e a domandât al sindic di rinviâ chest pont par sclarî miôr une cuistion tant delicade ma no dome la sô propueste no je stade metude in votazion ma ben le assessore e je stade sbeleade dai colegàs di maiorance. Il sindic e le assessore ae urbanistiche Valentina Miotto e an declarât che la lôr filosofie e je simpri che di “venire incontro ai privati”. Forsit come aministradôrs publics e varessin ancje di meti des regulis e falis rispietâ e di tutelâ l’ambient e cun di plui a si son bielzà dismenteâts de fin de variante 46 (fotovoltaic intal Bosc Brussa). Le oposizion e à votât cuintri e prometût bataie. Ca sot un comunicât dal grup consiliâr dal Partît Democratic cun riferiment al consei di joibe:
IL BOSCO BRUSSA E IL FIUME STELLA SONO DI TUTTI!
La fine del secondo mandato del sindaco Bordin non solo consegna ai palazzolesi un paese in crisi di identità e di coesione sociale, un bilancio che è un’arida lista di opere pubbliche che hanno lasciato irrisolti i problemi maggiori e che rappresenta l’incapacità conclamata di disegnare un progetto per la comunità, per le persone e per il territorio. Sono stati anni difficili anche per quanto riguada le politiche ambientali. Tra le decisoni più clamorose e più avversate dalla popolazione ci fu quella di adottare nel 2008 una variante sul fotovoltaico in zone agricole che individuava puntualmente un’insediamento di 50 ettari di pannelli nei terreni del Bosco Brussa, l’area comunale nella quale dagli anni ’80 è in atto uno straordinario progetto di ripiantumazione e recupero ambientale. Un bosco di pannelli nel bosco! Una decisone presa senza coinvolgere la popolazione seppur in presenza di vincoli ambientali (è una zona di rilevante importanza ambientale) e soggetta ad usi civici. Dopo mesi di battaglie portate avanti dall’opposizione e da un comitato di cittadini (www.boscobrussa.splinder.com) la variante 46 venne clamorosamente ritirata nel luglio 2009 e sostituita con la variante 49 la quale sostituiva il sito del bosco con quello delle ex-caserme, come da noi proposto, e consentiva insediamenti di parchi fotovoltaici in una zonizzazione ben definita, con limitazioni di superfice e solo in assenza di vincoli ambientali e paesaggistici. Con la variante 49, approvata all’unanimità, il comune si è dato delle regole delle quali, solo un anno dopo, intende bellamente infischiarsi secondo la filosofia che “bisogna sempre venire incontro agli imprenditori”. Durante l’ultimo consiglio comunale è stata votata una nuova variante, la 54, per consentire l’insediamento di un parco fotovoltaico di 10 ettari, fuori dalla zonizzazione precedentemente stabilita ed in presenza di un vincolo paesaggistico che si intende eliminare. Al di là del merito del caso specifico (e delle perplessità sul proliferare esagerato di parchi fotovoltaici in zone agricole che non abbiamo solo noi ma anche associazioni ambientaliste e di agricoltori) pensiamo che se ci si dà delle regole poi bisogna rispettarle e non metterle in discussione ogni volta che si presenta “un imprenditore” al quale “andare incontro”. Con tale precedente per ogni richiesta che verrà presentata al di fuori delle norme si dovrà predisporre una nuova variante? Ma la decisione più grave, assunta nello stesso consiglio comunale è quella legata alle direttive per il via libera alla predisposizione di una variante che consentirebbe l’ampliamento (il raddoppio) dell’unica darsena di un privato sul fiume Stella. Lo scorso mese di luglio, anche mediante un’interrogazione, avevamo segnalato che dai rilievi effettuati da Goletta Verde le acque del nostro fiume erano risultate “gravemente inquinate” ed avevamo chiesto di attivarsi all’amministrazione comunale per affrontare la problematica. Non è stato fatto nulla. E’ evidente che il raddoppio della darsena (tra l’altro di proprietà privata) comporterebbe un aumento di problemi sicuramente superiori ai benefici (naturalmente parliamo di benefici pubblici, che stentiamo a vedere). Modifiche idrauliche ed ambientali in un ambiente precario e delicato, aumento del traffico e dell’inquinamento ecc… Il fiume Stella (uno splendido fiume, dalle risorgive alle foci, protette dalla convenzione di Ramsar) dovrebbe essere opportunamente valorizzato ma soprattutto tutelato lungo tutta la sua asta. Gli amministratori palazzolesi invece di rilanciare l’idea del parco dello Stella assieme agli altri comuni per stabilire regole ed ambiti di tutela e valorizzazione (per l’ambiente ed anche per l’economia) accettano il raddoppio delle darsene private! Il fiume Stella è patrimonio di tutti non dei privati! L’assessore all’ambiente Pizzali, da noi interpellata, ha proposto un rinvio della decisione stante le motivazioni apportate al dibattito dal gruppo di minoranza ma, soprattutto, per l’importanza della questione, perché lo Stella è parte integrante della nostra vita, della nostra identità. La sua proposta non solo non è stata presa in considerazione dal sindaco ma le sue parole sono state oggetto di dileggio da parte della maggioranza. E’ chiaro che per quanto ci riguarda, visto che crediamo fermamente che il ruolo degli amministratori sia non solo “venire incontro ai privati” ma anche stabilire regole e far rispettare l’ambiente e l’interesse pubblico, abbiamo sin d’ora espresso contrarietà al progetto e ci batteremo con ogni mezzo in difesa del fiume Stella, consapevoli che dalla difesa delle nostre acque, dei nostri boschi, del paesaggio e della nostra storia che dipenderà anche il nostro benessere ed il nostro futuro.
Palazzolo dello Stella, 20.02.2011
Gruppo Consiliare Partito Democratico

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