martedì 6 novembre 2012

DA LIS RISULTIVIS AE LAGUNE: UN SPAZI DI CUALITÂT PAR UN GNÛF PROGJET ECONOMIC E DI GUVIER DAL TERITORI

Publicât te pagjine des "letaris" dal Messaggero Veneto un contribût di Lorenzo Fabbro ufiert ae publiche discussion sul model di disvilup dal teritori e su propuestis par un gnûf model di gjestion aministrative. Il coordenadôr dal Pd de Basse Ocidentâl, recuperant concets za pandûts in plui di cualchi ocasion, al torne a bati su identitât e vocazions dal teritori e al torne a rilançâ la idee di une pussibile colaborazion/agregazion jenfri i comuns su lis rivis dal Stele (e no dome).
Ca sot il test complet dal intervent:
 
"Tiaris di aghis e di boscs”
Molto interessante il convegno organizzato alcuni giorni or sono dalla Sezione di Italia Nostra di Udine con il patrocinio del Comune di Rivignano. Nel corso dei lavori si è analizzata l’esperienza del Parco Comunale dello Stella, delle azioni dispiegate negli anni per la riqualificazione ambientale, del progetto di restauro e valorizzazione di Villa Ottelio e delle collaborazioni con Soprintendenza, Regione, Associazioni e Università per tradurre i progetti di tutela dell’ambiente e dei beni culturali in opportunità di sviluppo economico del territorio. Si è parlato di biodiversità, di ambiente, ma anche si storia e archeologia, di prodotti tipici e agricoltura di ultima generazione e di turismo e ricettività. Non da ultimo si è fatto riferimento al progetto di fusione del Comune di Rivignano con quello di Teor. La strada intrapresa a Rivignano è sicuramente quella giusta ma tale esempio dovrebbe stimolare riflessioni ed azioni di portata ancor più ampia. E’ da parecchio tempo che il nostro territorio sta affrontando una crisi dei modelli produttivi applicati negli ultimi 30/40 anni (agricoltura intensiva, polo turistico/mare spiaggia, industria manifatturiera a basso valore aggiunto) e che ci si confronta su ipotesi nuove e diverse di gestione amministrativa. Questa situazione, non affrontata con la necessaria decisione, si è incrociata, negli ultimi anni con la crisi globale che ha prodotto anche nel nostro territorio effetti pesanti dal punto di vista occupazionale, economico e sociale. La via di uscita è quella di individuare quanto prima una nuova e più attuale governance territoriale, un nuovo patto sociale ed un nuovo modello di sviluppo che parta dalla valorizzazione delle vocazioni e dalle eccellenze del territorio (inteso come uno spazio ampio che va dalla linea delle Risorgive alla Laguna) ovvero ambiente di pregio, agricoltura di qualità, turismo ed accoglienza, accompagnato da gestione associata dei servizi e da una pianificazione strategica e strutturale di area vasta. Le risorse del territorio sono naturali e culturali, perché il territorio è un mix inestricabile di natura e di cultura, prodotto dall’incessante azione dei processi naturali (orogenetici, “fluviali” e biologici) intrecciati con i processi culturali (attività, insediamenti, società). La ricerca delle vocazioni del territorio, unica chiave per capire cosa il territorio “domanda”, è intrinsecamente la miglior garanzia di sostenibilità. In altre parole, la sostenibilità, il progetto, non dovrebbero mai essere frutto di “invenzione”, ma risultato di ricerca continua e nuova consapevolezza. Se questa consapevolezza rispetto al nuovo progetto che vede protagonisti storia e paesaggio, ambiente, agricoltura e prodotti di qualità, servizi turistici e ricettivi si sta rafforzando è però evidente che il progetto, per funzionare, ha bisogno di una piattaforma ampia e condivisa. Il tema si intreccia anche con l’amministrazione ed il governo del territorio. Il progetto dell’Unione dei Comuni dello Stella (Rivignano, Teor e Pocenia) è stata un’iniziativa positiva ancorché isolata e spiace che abbia perso per strada uno dei protagonisti. A mio giudizio l’Unione avrebbe dovuto invece essere ampliata proprio partendo dalle vocazioni territoriali e dall’identità. Il fiume Stella, oltre che una straordinaria risorsa ambientale è anche un forte elemento identitario che caratterizza un territorio ed indica un possibile progetto socio economico ed amministrativo. Sarebbe impossibile pensare ad un’aggregazione di tutti i comuni rivieraschi ovvero Rivignano, Teor, Pocenia, Palazzolo, Precenicco? Si andrebbe davvero dalle Risorgive alla Laguna. Se aggiungessimo anche Muzzana del Turgnano avremmo un territorio di sei comuni, con grandi potenzialità dal punto di vista agro ambientale e turistico (i boschi e le acque), ed un bacino demografico di oltre 16.000 abitanti. Immaginate non solo il risparmio che potrebbe derivare da un’operazione di questa portata ma anche i vantaggi che deriverebbero da una pianificazione strategica e strutturale di area vasta (Parco su tutto il corso del fiume Stella, dalla zona delle risorgive all’oasi avi-faunistica delle foci, valorizzazione dei beni storici, paesaggistici, culturali e naturalistici, Villa Ottelio, il Marinaretto, il villaggio neolitico di Palazzolo, il Canevon di Precenicco, i vigneti e le ville di Pocenia ed i funghi e il tartufo dei boschi di Muzzana), da politiche territoriali condivise, dall’attrattività sicuramente maggiore nei confronti di finanziamenti europei, da una maggior facilità nella promozione e molto altro. I tempi della spending review e della crisi economica non sono tempi da ordinaria amministrazione ma esigono riflessioni e azioni più grandi e coraggiose. Su questa idea, già avanzata in altre sedi, e/o su altre che verranno auspico da subito una discussione ampia, trasparente e partecipata nel territorio delle “Acque e dei boschi”. Il rischio sarà, in mancanza delle scelte e del protagonismo del territorio, che qualcuno decida per noi.
Lorenzo Fabbro
Coord. Pd Bassa Occidentale
già Sindaco di Palazzolo dello Stella
 

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