sabato 10 novembre 2012

IL WELFARE PADAN DI TONDO E DE LEGHE: VERETÂT E PROPAGANDE

La aministrazion regjonâl di centri drete vuidade di Renzo Tondo dilunc chest mandât si e viodude impugnâ e in tancj câs bolâ une vore di leçs di bande dal Guvier, de Cort Costituzionâl e di tribunâi talians e europeans. In particolâr tancj problemas e son rivâts des leçs di "ispirazion" leghiste che, cul obietîf par nuie logât di taiâ fûr dai servizis i imigrâts, e an finît par discriminâ ancje tancj talians. Sul "welfare padan" duncje e an scugnût meti lis mans plui voltis ma i leghiscj no an mai molât cun Pdl e Udc che i son lâts daûr. Duncje par vê dirit ai servizis e domandavin  prime dîs agns di residence, daspò e son passâts a cinc, e cumò e an scugnût passâ a doi agns di residence in regjon plui cinc in Italie. Ancje la ultime version e jere stade considerade anticostituzionâl di bande da guvier ma, la notizie di chescj dîs, e je che il ricors al è stât considerât invalit di bande de Cort Costituzionâl e alore i leghiscj si sondiscjadenâts a cjantâ vitorie. In realtât nissun i a dât reson intal mert de cuistion e la falope e je stade dai funzionariis dal Guvier che e an presentât il ricors in ritart come che le Asgi nus spieghe une vore ben intal comunicât che us metin ca sot. Partant i comuns che e vessin di aplicâ chestis normis discriminatoriis e riscjin inmò, in presince di ricors presentâts di citadins, di jessi condanâts di cualsisedi tribunâl come che al è za sucedût plui voltis intal resint passât.
 
L’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) apprende da notizie di stampa che durante l’udienza pubblica del 6 novembre di fronte alla Corte costituzionale sarebbe stato constatato che il ricorso presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri a nome del Governo contro la legge regionale del Friuli-Venezia Giulia 30 novembre 2011, n. 16 in materia di prestazione di welfare è stato notificato fuori dai termini di 60 giorni prescritti dall’art. 127 della Costituzione e dalle leggi.  L’ASGI esprime stupore e rammarico per un errore così banale e grave che sarebbe stato commesso dagli uffici del Governo a proposito delle notifiche di un ricorso che invece conteneva giusti rilievi di carattere costituzionale. In ogni caso è noto che ogni eventuale decisione di inammissibilità del ricorso ha una valenza meramente processuale e non costituisce in nessun modo una conferma della legittimità e della compatibilità della normativa regionale agli standard costituzionali e ai principi fondamentali del diritto dell’Unione europea. L’ASGI ribadisce come, al contrario, la normativa regionale sul welfare che subordina l’accesso a prestazioni sociali e familiari ad un requisito di residenza biennale sul territorio regionale e, per i cittadini di Paesi terzi i quali non siano titolari di un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, ad un aggiuntivo requisito di anzianità di soggiorno quinquennale in Italia, presenta palesi profili di incostituzionalità per violazione dei principi di uguaglianza e ragionevolezza in quanto finisce per escludere intere categorie di persone da benefici sociali che invece si prefiggono obiettivi di inclusione sociale o di promozione di valori universalistici quali quella della funzione genitoriale, della tutela della famiglia e dei minori. Inoltre la previsione di un requisito di anzianità di residenza sul territorio regionale ai fini dell’accesso a prestazioni di assistenza sociale pone un evidente ostacolo alla libera circolazione dei cittadini all’interno dello spazio comune europeo, con evidenti profili di incompatibilità con il diritto dell’Unione europea. L’ASGI ricorda che la vicenda non è affatto chiusa, sia perché l’eventuale pronuncia di inammissibilità del ricorso presentato dal Governo dinanzi alla Corte Costituzionale non impedisce che analoghe questioni di legittimità costituzionale sulle norme della legge regionale siano in futuro sollevate dai giudici durante qualsiasi giudizio in corso con un ricorso in via incidentale, sia perché ogni giudice deve sempre disapplicare direttamente qualsiasi norma nazionale (incluse quelle regionali) che sia incompatibile con le norme del diritto dell’Unione europea in materia di libera circolazione dei cittadini di Stati membri. L’ASGI continuerà a promuovere apposite azioni giudiziarie per tutelare i diritti dei cittadini, italiani, comunitari o di Stati terzi non membri dell’Unione europea, violati da norme regionali incostituzionali e discriminatorie attualmente in vigore nel FVG nell’accesso a prestazioni sociali quali l’assegno di natalità, la ‘carta famiglia’, il fondo locazioni.

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