venerdì 28 ottobre 2011

IL PD DE BASSE FURLANE: VOLPARES NO SI VENT

Dopo lis declarazions di Renzo Tondo cun rivuart ae intenzion di vendi la storiche aziende agricule Volpares (intenzion confermade ancje te rispueste uficiâl a une interpelance in consei regjonâl 1 - 2) o vin regjistrât la contrarietât di bande de int e dai sindics dal teritori (pandude cuntune letare firmade di 14 prins citadins), il disacuardi dal assessôr Violino e un tentatîf di parâ il colp dal conseîr regjonâl dal Pdl Cargnelutti. Ca sot un intervent dal Coordenament dal Pd de Basse Furlane che al pant la contrarietât plui ferme viers la intenzion di Tondo di vendi Volpares, considerade un toc impuartant pal tiessût sociâl e economic dal teritori là che la azion di bande de Regjon e larès in câs infuartide e si propon che la posizion dai sindics e vegni sostignude ancje di documents aprovâts intai conseis comunâi. La mobilitazion e larà indevant fintant che Tondo nol fasarà marcje indaûr.

Nel sito internet dell’Ersa nella parte dedicata all’Azienda Volpares c’è scritto che la stessa “entra a far parte del patrimonio immobiliare regionale nel 1995”. Tale dato non è corretto. In realtà Volpares, già storica Azienda appartenente all’Ente Nazionale Cellulosa e Carta, è stata trasferita dal Ministero del Tesoro alla Regione, al termine di una lunga procedura di liquidazione, solo nel 2001.
Per dirla tutta l’operazione di trasferimento si concretizzò a seguito di una richiesta di devoluzione dal parte della Regione in risposta ad una lettera del Ministero giunta nel corso dell’anno precedente; in tale comunicazione si chiedeva alla Regione stessa di informare gli enti territoriali sui quali insisteva l’Azienda (leggasi Comuni e Provincia) della possibilità di riceverla a titolo gratuito. La Regione si guardò bene dal farlo.
Non è tutto. Con la legge finanziaria del 2002 la Regione FVG aveva immediatamente deciso di privarsi dell’Azienda Volpares, inserendola nell’elenco dei beni destinati alla cartolarizzazione e, solo dopo una serie di proteste ed iniziative partite dal territorio, nel corso del 2003 la quasi totalità dell’Azienda veniva tolta dai beni cartolarizzati.
Sapete chi era il presidente della Giunta Regionale quando si verificarono gli eventi di cui sopra? Sempre lui, Renzo Tondo. Dopo aver già deciso di disfarsi dell’azienda Volpares nel 2002 (per toglierla dalla cartolarizzazione è stato necessario aspettare che perdesse le elezioni regionali) Tondo ci riprova nel 2011, visto che lo stesso ha recentemente dichiarato – sia in contesti ufficiali, sia rispondendo ad un’interrogazione in consiglio regionale - la reiterata volontà di alienare Volpares per finanziare, questa volta, la realizzazione del nuovo Ospedale di Pordenone.
Il movimento dal basso, espressione del territorio, che si oppose a suo tempo alla vendita mise assieme comitati di cittadini, categorie sociali, forze politiche ed amministratori comunali che vedevano e continuano a vedere in tale compendio agro ambientale (le aziende, attualmente accorpate di Volpares e Marianis, ricoprono oltre 600 ettari di proprietà pubblica, un patrimonio economico immobiliare, agricolo e zootecnico di tutto rispetto, impreziosito dalla contiguità con i boschi planiziali della bassa, con l’oasi avifaunistica delle foci dello Stella e la Laguna e distante in linea d’aria solo pochi km dalla località turistica di Lignano Sabbiadoro) un pezzo importante di un possibile progetto di sviluppo territoriale di area vasta agro-ambientale, sociale e turistico che potrebbe dare risposte moderne ed adeguate anche dal punto di vista socio economico.
Se l’opposizione alla vendita andò a buon fine significa che le ragioni per mantenere l’azienda in mani pubbliche erano valide. Lo sono ancora. Il mantenimento in capo alla gestione pubblica del prezioso compendio ha permesso in questi anni di dispiegare una serie di effetti positivi ed in particolare, grazie all’attivismo di Ersagricola e della nuova dirigenza dell’azienda Marianis Volpares, di iniziare un percorso di costruzione di reti territoriali e collaborazioni che, partendo dalla vocazione agricola e dall’eccellenza del centro di zootecnia di Marianis si è aperto al mondo del sociale, della formazione e della scuola.
Un esempio concreto è rappresentato dalla Fattoria Sociale che opera proprio a Volpares e vede la collaborazione dei Comuni dell’Ambito di Latisana, delll’Azienda per i Servizi Sanitari n.5 Bassa Friulana, di Aziende del privato sociale e di Ersagricola ed ha quale finalità lo sviluppo di attività di agricoltura ed economia sociale volte ad attività educative e di socializzazione anche in un contesto lavorativo di persone svantaggiate.
Il Partito Democratico ora come allora ritiene che le Aziende Volpares e Marianis debbano essere mantenute pubbliche ed auspica ulteriori investimenti regionali in queste importanti realtà nel quadro di una collaborazione tra soggetti del territorio finalizzato a proporre un nuovo patto sociale e nuovi modelli di sviluppo che partano dalla valorizzazione delle vocazioni territoriali, ambiente di pregio, agricoltura di qualità, turismo ed accoglienza per fronteggiare attivamente la crisi economica e sociale che ha colpito la zona della Bassa Friulana (crisi degli attuali modelli produttivi e di gestione del territorio, fabbriche chiuse, perdita di posti di lavoro, problemi di coesione sociale ecc….).
Il Pd condivide in pieno il contenuto della lettera inviata dai sindaci di Palazzolo dello Stella, Latisana, Ronchis, Lignano Sabbiadoro, Precenicco, Teor, Rivignano, Pocenia, Muzzana del Turgnano, Carlino, Marano Lagunare, San Giorgio di Nogaro, Porpetto e Torviscosa al presidente Tondo e ad altri amministratori regionali ed auspica che, vista l’importanza della questione, si esprimano sul tema anche i consigli comunali del territorio ribadendo la contrarietà alla vendita di Volpares e l’esigenza continuare a progettare ed investire sul nostro territorio.
Per il Coordinamento Pd Bassa Friulana
Fulvio Tomasin - Lorenzo Fabbro


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