giovedì 21 ottobre 2010

ALC AL E' ALC

La propueste dal grup consiliâr dal Pd par ridusi i coscj de politiche. Presentadis trê propuestis di leç: in struc si propon di ridusi i conseîrs regjonâi, sbassâ il numar dai assessôrs “esternis” (no elets), taiâ il personâl dai grups consiliârs e puartâ a 65 agns la etât par gjoldi dal vitalizi. Il Pd al riten che si podarès sparagnâ fin a 12 milion di euro par an (50 milions in cinc agns). Isal avonde? Al è alc. Cumò però … spesseâ!
Lait a lei ca sot l’articul jessût vuê sul Messaggero:

UDINE. Ridurre i consiglieri regionali, contenere il numero degli assessori “esterni” (cioè non eletti), tagliare il personale da assegnare ai gruppi consiliari. Non solo. Portare a 65, oggi è a 60, l’età dalla quale un consigliere regionale comincia a godere dei vitalizi. Ecco la ricetta del Partito democratico per far abbassare i costi della politica. Una diminuzione anche drastica. Perché il Pd nelle tre proposte di legge depositate ieri immagina un taglio fino a 12 milioni l’anno. Ora si aprono le trattative. Il gruppo di consiglieri regionali del Pd ha elaborato le tre proposte di legge che ora passeranno dal tavolo, voluto dal presidente Fvg Renzo Tondo e dall’allora presidente del Consiglio Edouard Ballaman, per ridurre le spese della Regione. Un tavolo che dovrà trovare un equilibrio tra diverse idee. Il Pd, però, compie un passo concreto che, assicura, «se approvato porterà a tagliare i costi della politica di oltre 40 milioni in cinque anni». Il progetto è portare i consiglieri a 48, oggi sono 59 e nel 2013, come effetto dell’aumento della popolazione, potrebbero arrivare a 62. Dall’Assemblea si passa alla giunta. Oggi su 11 componenti, compreso Tondo, sette sono “esterni”. Il Pd limita il loro numero a non più di tre. I democratici, che come il resto dei partiti in Consiglio aveva bocciato la richiesta di referendum per abrogare vitalizi e buonuscite per consiglieri e assessori proposto da un gruppo udinese, ora pensa a portare a 65 l’età a partire dalla quale un consigliere o un assessore comincia a incassare l’assegno vitalizio. Oggi viene percepito dai 60 anni. Inoltre, la possibilità di riscattare la buonuscita viene limitata a chi è rimasto in carica per più di 4 anni e mezzo, ma per meno 5.
Il Pd focalizza la sua attenzione anche sulle segreterie dei gruppi consiliari. Oggi ci sono 55 collaboratori a disposizione di 54 consiglieri e costano circa 3 milioni all’anno. Il Pd propone di ridurre il numero dei “portaborse”. L’idea di 48 consiglieri regionali comporta una modifica come per una norma di rango costituzionale, perché incide sullo Statuto della Regione. «Dopo l’approvazione da parte del Consiglio, quindi – spiega il Pd –, la legge dovrà essere trasmessa al Parlamento». Anche la limitazione degli assessori esterni è contenuta in un distinto progetto di legge che dovrà essere approvato con la particolare procedura, perché interessa la forma di governo della Regione. Le altre proposte sono invece inserite in un progetto di legge regionale ordinario, soggetto al normale iter di approvazione in Consiglio regionale. Il taglio dei consiglieri farebbe risparmiare alle casse della Regione una cifra tra i 2 milioni 750 mila euro e i 3,5 milioni, a seconda che i consiglieri in meno siano 11 (rispetto ai 59 attuali) o 14 (rispetto ai 62 potenziali del 2013). L’elevazione a 65 anni dell’età per godere del vitalizio, invece, determinerebbe risparmi crescenti nel tempo che, a regime (cioè fra due legislature), potrebbero raggiungere i 12 milioni annui. «Offriamo al dibattito politico queste proposte – conclude il Pd –, nella convinzione di aver raggiunto un ragionevole equilibrio fra serietà e fattibilità e per corrispondere alle aspettative dei cittadini in modo concreto».

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